cronaca

Il tribunale del Riesame ha accolto la richiesta di interdizione
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"Dalle indagini è emerso un quadro particolarmente allarmante, con riferimento alle attività di sorveglianza e agli atti pubblici con cui la stessa viene descritta". Lo scrive il pubblico ministero Walter Cotugno nell'appello col quale ha chiesto l'interdizione per 11 tra ex dirigenti e tecnici di Spea. L'indagine è quella sui falsi report sullo stato di salute dei viadotti. A settembre erano scattati arresti domiciliari e interdizioni per le attività sui viadotti Paolillo (A16, Puglia) e Pecetti (A26, Liguria).

La procura aveva chiesto altre misure per le ispezioni sul Veilino e il Bisagno (entrambi in A12 Liguria). "Si è assistito e si assiste a una sistematica violazione delle norme tese a garantire la sicurezza della circolazione stradale e a una altrettanto sistematica falsificazione degli atti pubblici volti ad attestare le attività di sorveglianza effettuate e l'esito delle stesse", scrive il magistrato.

Il tribunale del Riesame ha accolto la richiesta di interdizione, per un anno, per dieci indagati e l'ha respinta per uno. Secondo l'accusa, gli ispettori non sarebbero entrati nei cassoni e avrebbero dato una valutazione falsa indicando voti che si riferivano a quel tipo di controllo. "Lo stesso gip ha evidenziato che 'la normativa, oltre che il buon senso impone di ispezionare le opere d'arte in ogni loro componente, sia esternamente sia all'interno degli spazi cavi?", scrive la procura.

Il gip mostra di ritenere che "il rapporto possa attestare una attività del tutto diversa da quella prevista dalla norma (e dal buon senso!!) consistente nel mero esame sommario superficiale ed esterno e da terra del cassone. Infatti, senza il mezzo speciale by bridge l'ispettore non può che osservare da terra alla distanza di decine e decine di metri le pareti esterne dei cassoni per quanto visibili", concludono i magistrati.