
"Ad uno dei miei primi colloqui mi chiesero se ero fidanzata e se avevo intenzione di fare dei figli", ricorda amareggiata e con un pizzico di ironia Alessandra Spedicato, di professione anestesista. "Io ovviamente ho mentito spudoratamente, dicendo che ero single e che volevo dedicare la mia vita all'ospedale".
Ma le cose stanno per cambiare: con il maxi esodo dei prossimi anni per cui circa 50 mila dottori andranno in pensione, ci sarà una nuova generazione al femminile pronta a sostituire le posizioni di leadership. E allora c'è bisogno di soluzioni per far sì che questo diventi possibile. "Bisognerebbe pensare ad una flessibilità degli orari, a creazione di contratti part time, alle sostituzioni in maternità e agli asili nido all'interno delle strutture", propone Marlene Giuliano, dirigente medico e fisiatra di una azienda ospedaliera di Napoli.
IL COMMENTO
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