Ha coinvolto anche la Liguria l'indagine partita della Digos di Torino che ha portato all'arresto di 12 capi ultrà della Juventus e a 39 perquisizioni in tutta Italia. L'operazione denominata 'Last Banner’ è partita da una denuncia della Juventus che ha fatto emergere una strategia estorsiva da parte di esponenti dei principali gruppi ultrà bianconeri, Drughi, Tradizione, Viking e Nucleo 1985 nei confronti del club bianconero.
A Sori è stata perquisita l'abitazione dell'ex parà della Folgore Luigi Valle, 54 anni, contractor in Iraq insieme all'amico Fabrizio Quattrocchi rapito a Bagdad e poi ucciso nel 2004. Gli agenti della Digos genovese hanno trovato e sequestrato nel suo appartamento uno striscione del Nab, il Nucleo armato bianconero, tra i gruppi neofascisti coinvolti nell’inchiesta. Luigi Valle è indagato per violenza privata aggravata in concorso, lo stesso tipo di reato per cui è indagato anche l'altro ultrà della Juventus sottoposto a perquisizione ieri mattina a Genova, un uomo di 41 anni con casa a Sampierdarena. Anche in questo caso gli agenti hanno trovato materiale da stadio che confermerebbe la sua partecipazione ad un gruppo di tifo estremo. Oltre a Genova, l'operazione ha coinvolto le questure di Savona e La Spezia. La perquisizione guidata dalla Digos della Questura di Savona ha invece riguardato un'ultrà trentenne di Borghetto Santo Spirito appartenente al gruppo ultras dei Drughi.
Si tratta di tifosi attivi nell'area torinese che frequentavano lo stadio genovese limitatamente alle due partite a stagione contro Sampdoria e Genoa. Si tratta comunque di figure emerse in modo marginale durante l’indagine guidata dalla procura torinese che ha visto l'emissione di dodici misure cautelari per associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata. Di questi, a sei è stata applicata la misura cautelare in carcere, si tratta di Geraldo Mocciola, storico leader dei Drughi, Salvatore Cava, Domenico Scarano, Sergio Genre, Umberto Toia, leader di 'Tradizione - Antichi Valori' e Christian Fasoli. A Luca Pavarino, Fabio Trinchero, Roberto Drago e Giuseppe Franzo è stata applicata, invece, la misura degli arresti domiciliari. Due, infine, gli obblighi di dimora per Massimo Toia e Corrado Vitale. Sono stati denunciati altri 25 ultrà bianconeri per violenza privata aggravata in concorso. Sono state eseguite 39 perquisizioni di cui 24 a Torino e 15 in altre città con la collaborazione delle Digos di Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L'Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella. Le indagini sono durate oltre un anno.
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Ultrà Juve “Tra gli indagati liguri anche contractor amico di Quattrocchi”
Ha coinvolto anche la Liguria l'indagine della Digos di Torino sui capi ultrà bianconeri
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