cronaca

Durante la consegna di targhe ricordo da parte del Comitato parenti vittime del Morandi
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"Ho 15 anni e quest'estate non andrò in vacanza, farò volontariato, perché ho visto quanto è importante aiutare, ci sono state 43 vittime ma senza di voi sarebbero state di più". Ha 15 anni ed è il fratello minore di Luigi Matti Altadonna, uno dei morti nel crollo di ponte Morandi. Lui insieme al padre e altri familiari delle vittime hanno consegnato, al centro civico di Genova Cornigliano, alcune targhe di ringraziamento ai soccorritori, alle forze dell'ordine e alle istituzioni che hanno prestato servizio nella tragedia di Ponte Morandi.


Parla con voce ferma e sembra molto più grande dei suoi 15 anni, guarda dritto negli occhi i soccorritori e dal suo viso traspare riconoscenza e sicurezza.


"Voi ci avete dato speranza - conclude rivolgendosi ai soccorritori - ecco perchè ho deciso di fare il volontario".


La sala al primo piano del centro civico di Cornigliano è immobile nell'ascolatre le parole di questo ragazzino diventato adulto una mattina di un anno fa quando suo fratello Luigi, padre di 4 figli, è morto nel crollo del Morandi.


E proprio il papà di Luigi Matti Altadonna ha consegnato la targa ai vigili del fuoco accolti da un lungo e fragoroso applauso e da tutta la sala in piedi: "Grazie ai vigili del fuoco che hanno dato dignità al corpo di mio figlio trattandolo come quello di un ferito - ha detto Altadonna - hanno rischiato la loro vita per andarlo a recuperare appeso a dei cavi a 20 metri d'altezza". E l'applauso a loro, che tra i molti soccorritori sono stati definiti proprio dai famigliari delle vittime i nostri 'eroi', i nostri 'angeli', sembrava non finire più come se volesse sostenere fisicamente i familiari presenti stremati da una giornata sicuramente lunga ma soprattutto stremati dall'aver perso 12 mesi fa un figlio, un genitore, un marito, un cognato, una sorella, una persona cara.


A ricevere le targhe, tra gli altri, anche polizia, carabinieri, guardia di finanza, Croce rossa italiana, pubbliche assistenze cittadine, la polizia locale di Genova, Milano e Torino, e ancora alpini, esercito e il Sap.


Alla cerimonia era presente anche il sindaco Bucci, il presidente Toti, il prefetto Spena e il questore Ciarambino proprio le sue parole hanno sintetizzato il pensiero di molti in quella sala: "Voi ci premiate ma siamo noi che vi dobbiamo ringraziare per la dignità e l'equilibrio che come familiari immersi in un dolore grandissimo oggi ci avete dimostrato".


Le parole di questo ragazzo, di suo padre Giuseppe arrivano dritte al cuore. Sono parole di speranza, di solidarietà, di riconoscenza e oggi a un anno dal crollo del Morandi quelle parole, pronunciate da un ragazzo di 15 anni, che ha perso il fratello improvvisamente in una tragedia sono un insegnamento per tutti.