cronaca

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L'aula del Senato ha deciso, Conte a palazzo Madama martedì 20 agosto. Proprio dal Senato è arrivata la bocciatura della proposta per la sfiducia a Conte il 14 agosto. Matteo Salvini vuole accelerare i tempi per sfiduciare il premier: "Ok al taglio dei parlamentari ma poi andiamo subito al voto". Ma le novità, nel centrodestra, passeranno anche da Silvio Berlusconi: il leader del Carroccio infatti sta pensando ad un nuovo centrodestra unito e, per questo, a breve dovrebbe incontrare il Cavaliere.

Nel frattempo c’è chi scommette su una futura alleanza Pd-Movimento. Dopo l’apertura di Renzi a un governo istituzionale con i pentastellati, anche per Franceschini e Martina prende forma l’ipotesi di un governo di legislatura con il M5S. Ma in questo vortice il segretario dem Nicola Zingaretti ribatte: “È il momento della battaglia politica”. Di Maio intanto sembrerebbe chiudere all’ipotesi di dialogo con i dem: “Non possiamo fidarci di lui, non possiamo sederci al tavolo con Renzi”.

L'ipotesi di una nuovo accordo tra Pd-M5S-LeU-gruppo misto e autonomie porterebbe a una maggioranza alla Camera con 341 deputati sui 316 necessari per avere la maggiornaza. Mentre il Senato sarebbe composto da 174 senatori, ovvero tredici in più dei 161 necessari per avere la maggiornza nell'Aula. 


Se questa è la situazione che si delinea nell’asse Pd-M5S, al di là della barricata il fondatore di Cambiamo!
Giovanni Toti avverte l’amico Salvini: “Non credo che il cambiamento di Salvini possa passare da Forza Italia, dai soliti noti, dai collegi blindati, noi siamo qui per dare un contributo, se lo vogliono, penso che sarà un contributo importante".

"La nostra battaglia di questi anni è stata per evitare che il declino di Forza Italia con le bende sugli occhi e i tappi nelle orecchie privasse un pezzo dell'elettorato italiano di una possibilità di scelta – ha raccontato Toti ad Agorà – ed escludo che adesso qualcuno possa ulteriormente privargliela con un patto dal notaio". È chiaro l’auspicio del presidente della Liguria: “Spero che il disegno della nuova Lega sia un qualcosa di un po' più ambizioso che garantire la poltrona a qualcuno, dopodiché ognuno è responsabile di quel che dice e delle sue scelte”.

Cambiamo! è nata per dare un nuovo approdo ai tanti delusi del centrodestra e Toti analizza così la situazione: “Forza Italia da anni perde consensi, non rappreanalizzasenta più un pezzo di elettori che si riconoscono nel centrodestra, perciò abbiamo scelto strade diverse, adesso quegli elettori hanno diritto di avere qualcuno per cui votare”, ha aggiunto Toti. “L'importante è che dentro alla squadra ci siano tutte le sensibilità che gli italiani possano voler scegliere - rimarca il governatore - perché se cominciamo a escluderne qualcuna per preservare la riserva indiana di Forza Italia, che pur estinguendosi oggi ha un centinaio di parlamentari utili, che domani non lo saranno più, se gli italiani saranno costretti a votare, diventa più complicato il ragionamento”.

"Caro Matteo, lavorando insieme da anni per cambiare la Liguria, sono certo che non sia questa l' Italia dei Sì che hai nei tuoi sogni. Cambiamo il Paese davvero, come stiamo cambiando questa bellissima regione". Lo scrive il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti al leader della Lega Matteo Salvini su Facebook per impedire l'accordo con Berlusconi per escludere 'Cambiamo' dalle alleanze.


LE ALTRE REAZIONI DELLA POLITICA LIGURE


Per la deputata del Pd Raffaella Paita, raggiunta al telefono da Primocanale, Renzi ha posto una questione giusta ma la decisione spetterà all’intero partito, che adesso dovrà dimostrare compattezza e unità. "Abbiamo estrema stima e fiducia nel presidente della Repubblica Sergio Mattarella - ha dichiarato Paita - e il nostro partito, per il bene del Paese è consapevole che, in questo momento, l'obiettivo primario è evitare l'aumento dell'Iva e mantenere i conti il più possibile in ordine".

"E' chiaro che qualcuno voglia allungare il brodo", ha sottolineato Paolo Ripamonti, senatore della Lega. "Bisogna prendere atto che il governo è finito e il premier Conte dovrebbe salire al Colle", ha aggiunto il senatore. E sull’alleanza possibile con Forza Italia? "Prima si fissa la data del voto e poi spazio a ragionamenti futuri", ha dichiatato Ripamonti.

Roberto Cassinelli, deputato di Forza Italia, avverte la Lega di Matteo Salvini che ha proposto un'unica lista sotto il nome di Salvini Premier: “Sì ad un centrodestra unito ma no al listone unico proposto da Salvini”.

"Spero si torni presto a dare potere al popolo". Poche parole ma chiarissime quelle pronunciate da Flavio Di Muro, deputato della Lega Nord, punto di riferimento della provincia di Imperia. Di Muro auspica, chiaramente, al Salvini premier sperando altresì non si arrivi comunque ad una coalizione tra Pd, M5St e "chi più ne ha ne metta" conclude Di Muro.