cronaca

Il 12enne francese ancora in prognosi riservata
2 minuti e 3 secondi di lettura
I carabinieri del Comando di Savona hanno appurato il secondo lancio di un bidone. Dopo aver rintracciato il 17enne torinese responsabile del lancio del cassonetto che ha ferito gravemente un 12enne francese la notte tra venerdì e sabato scorsi, proseguono le indagini per ricostruire quanto accaduto nel corso dell'intera notte.

Il lancio del secondo cassonetto è avvenuto nella stessa serata del primo, distante del punto in cui alloggiava la famiglia francese. Il responsabile, un altro minorenne torinese iscritto nel registro degli indagati, avrebbe scaraventato nella scarpata il cassonetto che, rimasto impigliato fra gli arbusti, non ha raggiunto la spiaggia Prodani dove in quel momento dormivano circa quindici campeggiatori.

Il sindaco di Bergeggi aveva parlato di gesto grave ma isolato. "Continueremo a seguire con apprensione lo stato di salute del bambino, con la speranza che possa riprendersi presto e al meglio", aveva detto Roberto Arboscello. "Le indagini hanno evidenziato come quel fatto, di una gravità inaudita, risulti essere un gesto isolato, un episodio messo in atto da un giovane minorenne. Un gesto imprevedibile, che non puo' e non deve modificare la percezione di sicurezza e serenita' che il nostro territorio offre da sempre".

Il 17enne, denunciato dalla Procura per lesioni gravi, ha provato a negare, a dire che non ne sapeva nulla poi le tante contraddizioni l'hanno tradito. E così ha 'confessato' di esser stato lui a buttare quel cassonetto colmo di carta giù per la scarpata sulla spiaggia di Bergeggi. Non sapeva, ha detto, che sotto la strada ci fosse la spiaggia e tantomeno che una famiglia di turisti dormiva in una tenda. Quel cassonetto di dieci chili scaraventato giù ha colpito violentemente in faccia un ragazzino francese di 12 anni che ora versa in condizioni gravissime all'ospedale pediatrico Gaslini.

Il bollettino medico non è incoraggiante per il futuro del turista francese. "E' ancora ricoverato in terapia intensiva e la prognosi resta riservata. Resta in terapia intensiva per proseguire nel monitoraggio dell'evoluzione della situazione neurologica", dicono al Gaslini. L'autore della bravata non è ligure. I carabinieri dopo una rapida indagine fatta di ascolto e testimonianze se lo sono portato in caserma con i genitori, visto che era in vacanza a Spotorno con la famiglia. Le tante domande lo hanno confuso, poi non ce l'ha fatta più. E ha raccontato tutta la storia, compreso il secondo cassonetto che rotolando verso il mare ha rischiato di colpire altre persone.