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Al teatro Brancaccio l'assemblea costituente de 'L'Italia in Crescita'
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"Avremmo la nostra rivoluzione d'ottobre ma non siamo qui per andare contro Berlusconi o per lanciare la scissione da Forza Italia, siamo qui per cambiare il futuro del partito e di tutto il centrodestra" Giovanni Toti dal palco del Brancaccio stapieno in ogni ordine di posto l'assemblea costituente de 'L'Italia in Crescita'.


Toti lo ripete come un mantra: "Servono le primarie per selezionare la nuova classe dirigente, serve costruire la Terza Repubblica e serve tornare a essere un movimento di popolo" sono questi alcuni dei passaggi principali del discorso del coordinatore di Forza Italia.
L'evento è stato trasmesso in diretta su Primocanale e in streaming su Primocanale.it.


Toti al suo ingresso sul palco è accolto da un lungo applauso da parte dei 1700 che hanno affollato lo storico teatro di Roma. Cartelloni arancioni e l'hastag 'cambiamoinsieme' animano e colorano il teatro. "Siamo qui perché in questi anni c'è stato un declino del nostro mondo senza nessuno che vi ponesse rimedio e nemmeno lo dicesse - esordisce Toti -. Non abbiamo saputo cogliere i cambiamenti nel Paese intorno a noi, leggere la realtà. Altri hanno intercettato il desiderio di cambiamento, noi abbiamo sicuramente fatto degli errori. Gran parte della nostra classe dirigente o non se n'era accorta o ha fatto finta di niente".


Dopo il breve saluto del governatore e coordinatore di Forza Italia la parola passa a Rizzo di Swg che presenta i dati di come è cambiata L'Italia negli ultimi anni con dati demografico-economici e politici. Poi è la volta di quattro storie di donne che raccontano la loro voglia di cambiare il Paese. Poi è l'ora del videomessaggio di Marco Bucci, non presente al Brancaccio ma che ha voluto comunque mostrare la sua vicinanza a Toti.



Poi arriva l'ora del discorso del governatore della Liguria che lancia la sfida al suo partito: "Siete contagiosi con questo virus delle primarie - attacca con ironia -, speriamo che presto vengano contagiati anche quelli che oggi non sono qui. La prossima volta verranno in tanti di quelli non hanno trovato il coraggio". 

Poi il coordinatore di Fi analizza la situazione del centrodestra: "Oggi il centrodestra è una straordinaria macchina elettorale ma con i muscoli della Lega, il mio partito e quello della Meloni uniti arrivano al 12%. Governiamo ovunque ma non governiamo a Roma e non governiamo il Paese dove invece c'è un governo Lega-M5s con questi ultimi che tirano fuori il peggio della Lega".


E allora si entra ad analizzare i temi nello specifico: "Le risposte da questo governo non arrivano, come nel caso della Tav ma il discorso riguarda tutte le grandi opere" con Toti che lancia una frecciata a Toninelli, giudicato dal coordinatore di Fi incauto in alcune sue dichiarazioni.


Famiglia, lavoro, imprese, Toti analizza a 360 gradi le difficoltà che attanagliano l'Italia e la sua economia. "Sulle tasse bisogna abbassare il cuneo fiscale. Ma basta annunciarlo, bisogna farlo e raccontarlo dopo averlo fatto. E ancora su Forza Italia: "In dieci anni siamo passati dal 40% al 6%. Stiamo andando verso lo zero assoluto. Questo è il vero tema che ci ha spinto a essere qui oggi. Le risposte non possono essere quelle che ha dato il Pd, a loro invidio solo le primarie, per tutto il resto non hanno certamente aiutato il Paese. Noi invece vogliamo dare una risposta a tutti questi problemi. Noi vogliamo essere oggi come ieri, un grande movimenti popolare, cosa che non siamo stati negli ultimi anni. Abbiamo smesso di essere vicino al popolo. Dobbiamo ricominciare a frequetarlo".


Toti spiega ancora il perchè di questo evento: "Non voglio dividere anzi, ho accettato per un breve periodo di fare il coordinatore per fare primarie aperte in modo che i cittadini possano scegliere a chi affidare la candidatura delle nostre città, regioni e del Paese. Chi ci mette la faccia non ha paura di confrontarsi con i cittadini. Questo non è uno scontro tra personalità. Le idee camminano sulle gambe degli uomini. Ognuno di noi porta una sensibilità e una storia. Noi dobbiamo costruire regole rapidamente, condivise a tutto il centrodestra e che consenta a tutti di esprimersi. Serve dare una nuova classe dirigente di centrodestra, questa è la strada che dobbiamo seguire. Avremmo la nostra rivoluzione d'ottobre. Questo percorso è l'unico che ci porterà a non essere più marginali. Abdicare al futuro sarebbe la peggiore scelta possibile. Lo dobbiamo a questo Paese,  da domani ci rimbocchiamo le maniche e ci vediamo nelle piazze" conclude Toti.






- DALLA PLATEA DEL BRANCACCIO:

E sono tanti i deputati e amministratori locali invitati da Toti e arrivati da ogni parte d'Italia per la costituente dell'Italia in Crescita. "Bisogna dare una scossa, ricreare quell'area liberale e moderata, e per questo sono venuta ad ascoltare Giovanni Toti. Spero si possa fare da dentro, perché le scissioni non hanno mai portato bene a nessuno". Così la deputata di Forza Italia Laura Ravetto al suo arrivo al Teatro Brancaccio a Roma alla convention del governatore della Liguria e coordinatore nazionale del partito. I toni aggressivi sono sbagliati, ma è sbagliato anche il torpore di taluni che stanno accucciati sotto l'ombra di Berlusconi sempre ad aspettare, certe volte con un fare un po' parassitario, che Berlusconi li riporti a vita politica. Secondo me Berlusconi va affiancato per ricreare quel grande partito che eravamo - ha continuato la deputata rispondendo ai giornalisti -. Berlusconi tira la zampata, secondo me: se noi insistiamo per una rivoluzione lo indurremo semplicemente a fare quello che vuole fare, una rivoluzione".

In platea c'è anche Gaetano Quagliariello che spiega: "Ritengo che ci sia la possibilità che questa area spicchi il volo. bisogna prendere atto che mentre in Italia la Lega c'è, l'altra parte dell'area non c'è. Bisogna ripartire e per questo sono qui".


Al Brancaccio anche uno dei maggiori collaboratori di Silvio Berlusconi, Paolo Romani: "Al momento Giovanni Toti è un coordinatore di Forza Italia al pari di Mara Carfagna. Oggi questo evento non va in contrasto con quanto detto da Silvio Berlusconi. Le primarie sono indispensabili, sono un motivo forte di partecipazione e quanto fatto da Pd lo dimostra". E poi ancora dalla Liguria assessori e sindaci partito questa mattina con otto pullman da Genova, tra loro anche Ilaria Cavo e Marco Scajola.