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Dopo il vertice a Palazzo Grazioli tra il Cav e il governatore ligure
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"Abbiamo parlato di percorsi verso il congresso, senza arrivare a una soluzione, ma con serenità. Ho spiegato a Berlusconi che la convention di domani al Brancaccio non è contro di lui, ma è un'iniziativa di chi chiede rinnovamento e vuole presentare idee". Così al telefono con lil governatore della Liguria e coordinatore di Forza Italia Giovanni Toti dopo il vertice a tre con il Cavaliere e l'altra coordinatrice Mara Carfagna stamani a Palazzo Grazioli.


"Il centrodestra vince tutto, ma con i muscoli della Lega - ha aggiunto -, non per la forza di Forza Italia. Anche Berlusconi condivide l'idea che il centrodestra debba rinnovarsi, ma con le incrostazioni di una situazione che in Forza Italia dura da 25 anni è tutto da dimostrare che ci si riesca. Fuori del partito c'è un mondo molto più numeroso di quello che c'è dentro - ha affermato Toti -. E' necessario riequilibrare i rapporti di forza nel centrodestra, a fronte di una Lega che ora vale il 40%, mentre noi forse meno di un quarto. Ma per farlo servono segnali potenti di novità".


Il governatore ligure ha spiegato ancora: "E' strano pensare a Berlusconi nella posizione del conservatore, lui che è stato sempre un rivoluzionario. Non vorrei che qualcuno stia tentando di mettergli addosso la giacca sbagliata. Lo vedo nel ruolo del rivoluzionario e mi viene in mente la Rivoluzione Culturale lanciata da Mao in Cina, che pure è stata un'esperienza terribile e sanguinosa - ha proseguito -. Ma, solo simbolicamente in questo caso, l'idea di bombardare il quartier generale del partito, che era la parola d'ordine di Mao, per rilanciarne lo slancio di rinnovamento, mi pare appropriato al momento che vive Forza Italia. Berlusconi non reprima l'anelito al rinnovamento che viene dalla società. Può averne paura solo chi ricopre posizioni importanti" in Forza Italia, secondo Toti.


E sulle diatribe diualettiche avute con l'altra coordinatrice di partito, Mara Carfagna, Toti spiega ancora: "Chiede di mettere fine alle polemiche in Forza Italia per non fare la fine del Pd? Non mi pare una prospettiva così disdicevole, dal punto di vista numerico... Con Mara ci sono sensibilità diverse, ad esempio sull'autonomia differenziata - dice il governatore della Liguria -, ma ci confrontiamo. Credo voglia anche lei delle novità, sebbene usi toni meno acuminati dei miei. Ha paura del rinnovamento del partito solo chi teme di perdere la poltrona. Per questi c'è sempre un pretesto per non cambiare, come per me per non mettermi a dieta..." conclude con ironia Toti.