politica

In casa del sindaco con il primo cittadino di Genova e sua moglie. "Mi fa rabbia non avere demolito la burocrazia"
6 minuti e 2 secondi di lettura
Lo sa che a Palazzo Tursi, suo marito lo chiamano U’ scindicu cu cria?
Lei lo chiama Bucci….


Laura Sansebastiani, moglie del sindaco di Genova, Marco Bucci, ci apre le porte della loro bella casa borghese in Carignano. La signora Laura si occupa con i famigliari della celebre pasticceria Sansebastiano, dove, dicono i gastronomi, si gusta una delle migliori torte Sacher d’Italia.


“Lo chiamo come lo chiamavo quando frequentavamo insieme
l’Università, Chimica farmaceutica….Bucci e basta”.

Il sindaco freme, vuole intervenire.

“Bucci perché il mio nome, Marco, allora era molto comune. E poi io grido, è vero, ma cria nel mio caso ha un significato diverso da quello comune. Significa esprimere concetti con una particolare enfasi…”

Quindi quando si incavola con assessori, consiglieri e collaboratori è
solo questione di enfasi? Suvvia sindaco….


“Poi diventa urlo quando vedo che certe cose non si fanno…”

A due anni da quando Marco Bucci, ex manager di multinazionali, senza tessere di partito, ma sponsorizzato dal leghista Rixi, si è insediato a Palazzo Tursi, traccia con Primocanale un bilancio. E, forse per la prima volta, si colloca politicamente: con Giovanni Toti, decisamente, con il nuovo movimento che il governatore della Liguria creerà nell’assemblea costituente di Roma.

“Non prenderò nessuna tessera, ma appoggerò Giovanni”. Si sbilancia e
annuncia entro la fine dell’anno (ma, probabilmente, assai prima) un
deciso rimpasto nella sua giunta.

Era d’accordo la signora Laura quando due anni fa il marito le annunciò che si sarebbe candidato a primo cittadino di Genova?
“Assolutamente no.” Risponde secca.

“E non erano d’accordo nemmeno i miei figli che poi sono diventati i miei più forti supporters” - rivela il sindaco - “e che sono i primi a dirmi se una cosa è fatta bene o è sbagliata”.

Come aver scelto piazza Marsala, una piccola piazza centralissima
per la manifestazione elettorale di Casa Pound. Una sciocchezza
logistica…


“Non si poteva dire di no”. 

Ripete di non essere un politico, ma ammette di fare scelte politiche.

Con chi sta tra Salvini e Toti?


“Dipende. Con Toti c’è una grande affinità, al 99 per cento sono in sintonia con quello che fa. Non sono partitico, ma politico.”

Le piace l’idea del governatore di fondare un nuovo partito o un
movimento di centrodestra?


“Fa benissimo. Ci sono continui segnali che una parte del centrodestra è
moderata e quindi ecco uno spazio per i moderati…”

Quelli che non sono d’accordo con le sparate di Salvini?

“Io son sono d’accordo anche con Salvini e quello che dice”.

Lei? Non la vedo brandeggiare crocifissi o Madonne….

“Sono un cattolico e prego….”

Ma non sventola croci e recita giaculatorie dal palco del comizio!

“Vado in processione e sarò a quella di San Giovanni anche il giorno della demolizione di Ponte Morandi. E’ un segnale per la città". 

Andrà anche alle celebrazioni di 25 aprile?

“Certo che ci andrò. Ci sarò sempre”.

“E’ sempre fuori e trascura la famiglia” sbotta la signora Laura.

Che cosa ha provato il giorno della catastrofe del ponte?

“E’ venuto giù alle 11.36 e mi hanno telefonato ai 41. Venuto giù cosa?
Ho risposto…il ponte? Un cornicione? Oddio….Le confesso che ho avuto
venti minuti di panico totale e ho pensato che si fosse trattato di un
attentato. Poi da buon manager ho scelto la best option: Genova non è in
ginocchio! Ho esordito in conferenza stampa alle 14.30. I genovesi hanno
capito e mi hanno seguito…”

Rischia grosso a dare sempre tempi certi nel Paese dove di sicuro non
c’è niente.


“Sì, lo so che rischio, ma bisogna fare così”.

Però si è fatto soffiare Albaro dal “comunista” Pisapia….il Pd ha preso il 30 per cento.

“Ho letto quello che lei ha scritto. Non è vero: il Pd a Albaro ha sempre preso il 30 per cento nel passato. A Genova alle Europee del 2014 aveva raggiunto il 45 per cento. Il centrodestra aveva poco più del 38 e ora ha il 39 per cento. Non bisogna mescolare le pere con le mele…”

Ma Forza Italia sfiora il 6 per cento….

“Forza Italia deve riprendersi i voti moderati”.

Quello che vorrebbe fare il suo amico Toti. Si iscriverà al suo
movimento?


“No, nessuna tessera, ma se lo farà lo appoggerò”.

Facciamo un veloce bilancio dei primi due anni di governo di Genova,
lasciando il discorso di Ponte Morandi. La signora Bucci critica il marito
sulla scarsa pulizia della città, sulle erbe che crescono sui marciapiedi e
sulla sporcizia dei cani.

Occhio signora Laura, che i cani votano…. Ci permettiamo di farle
presente.


Tre cose che rimpiange di non essere riuscito a fare?

“Demolire la burocrazia comunale. Mi disturba, rallenta, complica la vita. Facendo il commissario per la ricostruzione del ponte vedo come tutto potrebbe essere realizzato velocemente, senza lacci e lacciuoli, avendo carta bianca. Il nuovo ponte è stato deciso in quindici giorni con la collaborazione di tutti. Poi non essere riuscito a varare il piano urbano di mobilità, tram e metropolitana. Ma almeno a Genova si respira una nuova mentalità. E a Milano il direttore del Sole 24 ore vede la nostra città come la capitale del mare. Mica male. A Milano il mobile e a noi gli yacht. E poi sono convintissimo che con terzo valico e quadruplicamento della ferrovia Tortona-Milano Genova avrà un nuovo sviluppo. Questione di vision, di visione che prima i miei predecessori non avevano. Questo i genovesi lo hanno capito”.

Sindaco si ricandiderà fra tre anni’?

“No comment”. Poi ci ripensa. “Penso di sì…”

E se le chiedesseero di andare a Roma a fare il parlamentare come
hanno fatto tanti suoi colleghi?

“No. Non è il mio lavoro”.

Farà un rimpasto nella sua giunta?

“Sì lo farò”. Bucci non ha esitazione, sembra convintissimo.

Fuori chi non lavora?

“Tutti lavorano tanto. Fuori chi non lavora abbastanza da portare risultati
concreti. Voglio più risultati”.

Il sindaco non lo dice, ma l’ipotesi sarebbe quella di approfittare delle prossime elezioni regionali nel 2020 per liberarsi di qualcuno. Impedendo a chi vuole fare campagna elettorale per via Fieschi di restare anche a fare l’assessore. Insomma o di qui o di là.

Signora Laura ha mai preso a torte in faccia suo marito?

“Torte no, ma una volta l’ho spinto e si è rotto una costola…”

Chissà quanto avrà gridato.





L'intervista di Mario Paternostro al sindaco di Genova Marco Bucci va in onda su Primocanale (ch.10) alle ore 8, alle 12 alle 18.30 e alle 20 di oggi giovedì 6 giugno. Visibile anche in straeming sul sito Primocanale.it.