economia

Sulla soluzione privata occhi puntati a dopo metà giugno
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Più tempo per Carige. Maggioranza e governo sono al lavoro per inserire un emendamento nel dl Crescita in modo da prorogare i termini della garanzia del Mef sulle emissioni obbligazionarie della banca, ora in scadenza il 30 giugno e utilizzate per 2 dei 3 miliardi previsti dal dl Carige di inizio anno, convertito in legge a marzo. Nel decreto in discussione nelle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera non ci sarà invece, come gia' emerso nei giorni scorsi, un intervento sulle Dta.

"La trattativa con Bruxelles è ancora aperta", ha spiegato il relatore della Lega, Giulio Centemero, chiarendo come sia plausibile che la trasformazione in credito di imposta delle imposte anticipate "non riguardi banche con asset pari a quelli di Carige". E' stato proprio Centemero ad annunciare il lavoro sulla proroga delle garanzie parando di "qualcosa per venire incontro alle esigenze" di Carige, definendola una sorta di "bridge", ponte, "per questo periodo".

Il decreto Carige, scattato dopo il commissariamento dell'istituto il 2 gennaio, ha anche autorizzato il Mef a sottoscrivere azioni della banca
fino a 1 miliardo di euro, fissando in questo caso la scadenza al 30 settembre. La proroga delle garanzie sulle emissioni, comunque, non è risolutiva per il salvataggio della banca ligure e anzi non fa che cristallizzare piuttosto il fatto che dopo cinque mesi ancora una soluzione non c'è.

Più passa il tempo e più la situazione peggiora, notano alcune fonti, segnalando come centrale il raggiungimento di una soluzione condivisa delle autorità europee e dal governo italiano, con invece un ruolo ormai più limitato delle autorita' di vigilanza italiane, dato che ormai è la Bce ad avere la vigilanza. Si guarda intanto ai prossimi giorni per una possibile accelerazione nel lavoro dei commissari Carige Fabio Innocenzi, Pietro Modiano e Raffaele Lener.

L'attesa è che nella seconda metà giugno si possa definire l'intervento privato sul quale sono al lavoro, guardando soprattutto ai tre fondi sul dossier, si vorrebbe siano Warburg Pincus, Varde e Blackstone, anche se i nomi circolati includono Apollo e Hellmann & Friedman. L'attesa, anche se non sono note scadenze Bce, è che la partita vada definita per fine giugno e se i fondi dovessero essere disponibili a proseguire nella valutazione sarebbero necessari dei tempi tecnici, inclusi quelli per una eventuale 'due diligence'.

Intanto il 19 giugno si riunirà un consiglio già in agenda da tempo del Fondo interbancario di tutela dei depositi, inevitabile interlocutore in partita, avendo investito tramite lo Schema volontario quasi 320 milioni nel bond che ha salvato l'istituto a novembre. Su Carige "l'auspicio è che si trovi una soluzione di mercato", ha affermato il consigliere delegato di Ubi Victor Massiah. "Aspettiamo novita' dai commissari".