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È stata nuovamente la splendida cornice della “Maratona del Pesto”, ad ospitare domenica 14 aprile, per l’intera giornata, sul campo sportivo Branega di Genova Pra’, la terza edizione della ‘Coppa Primavera Rossoverde’, il torneo nazionale Uisp di calcio dedicato ad atleti ed operatori di associazioni per l’inserimento sociale e dei Dipartimenti di salute mentale.



La manifestazione è stata organizzata, come sempre, da Gruppo sportivo Olimpic 1971, Polisportiva Insieme per Sport e Comitato Uisp Genova; ancora una volta insieme per dare vita ad un vero e proprio torneo di calcio, che è anche inserimento sociale e in qualche modo un ritorno alla normalità per quelle fasce più deboli che hanno attraversato nel corso della loro vita un periodo di disagio.

L’iniziativa, realizzata con il contributo di PSA Voltri Pra’, la collaborazione dell’ASL3 e il patrocinio del Municipio 7 Ponente, ha visto scendere in campo decine di atleti di associazioni per l’inserimento sociale e dei Dipartimenti di Salute mentale.
Oltre alle tre formazioni genovesi della Polisportiva Insieme per Sport, Centro, Ponente e Levante, hanno partecipato squadre provenienti anche da Aosta, Pisa e Livorno, che si sono confrontate in due gironi di qualificazione a semifinali e finali. Da un punto di vista strettamente agonistico, livello tecnico e fattore campo hanno aiutato i genovesi, che si sono imposti in entrambi i gironi con le formazioni di Voltri e Levante ’95, con i ragazzi voltresi che hanno fatto poi propria anche la finale, 4 a 1 il risultato finale.

Come lo scorso anno, la società sportiva del presidente Alessandro Reverberi e del direttore generale Daniele Camino, ha offerto a tutti gli atleti il pranzo a base dell’immancabile e famoso pesto di Pra’, grazie anche al sostegno dell’azienda dei Fratelli Sacco.

In attesa della fase finale del campionato regionale “Giocando in Allegria – Matti per il Calcio”, l’Uisp ha dimostrato ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, che è possibile promuovere un calcio diverso, che agisce come concreto strumento di relazione, per superare l'isolamento, per socializzare e riconquistare un equilibrio con il proprio corpo. Un calcio davvero per tutti, che è partecipazione e relazione.

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