cronaca

Sciopero, presidio e corteo a Genova, ma da Roma nessuna risposta
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 "Vogliamo un incontro col governo, altrimenti andremo avanti con le proteste". I lavoratori di Piaggio Aero non si fermano e sono determinati a ottenere una risposta sul loro futuro e su quello dell'azienda. Una giornata iniziata con lo sciopero di tutti i turni di lavoro dei dipendenti degli stabilimenti di Villanova d'Albenga e Genova Sestri Ponente, proseguito con il presidio davanti alla prefettura e Genova e culminato con un corteo di improvviso che ha paralizzato il traffico di Genova.


Dall'altra parte, il destinatario fino a questo momento non ha risposto, dal governo è arrivato solo il silenzio, assordante per tutti i dipendenti del gruppo. Lo stato di agitazione è stato deciso dai sindacati dopo l'annuncio del commissario straordinario Vincenzo Nicastro dell'avvio della cassa integrazione a maggio per 1027 dipendenti. Fino adesso infatti come ha precisato lo stesso commissario sono garantiti solo gli stipendi del mese di aprile. Poi scatterà l'ammortizzatore sociale, preludio a qualcosa di peggio. Da chi ha animato il corteo partito dal centro e diretto verso Lungomare Canepa un solo grido forte, sempre lo stesso: "Lavoro, lavoro". Scene già viste in città per l'Ilva solo pochi mesi fa. Lo avevano promesso: "Se la questione non si risolve faremo diventare il problema della Piaggio il problema della piazza" ha tuonato appena il 14 marzo scorso Bruno Manganaro, segretario generale Fiom Cgil Genova. Detto, fatto. E la manifestazione di oggi sembra solo una prima tappa di una protesta che potrebbe essere lunga. "La misura è colma, se c'è il governo batta un colpo - spiega in una nota Alessandro Vella, segretario generale Fim Cisl Liguria -. Ci dicano chiaramente che cosa intendono fare e se hanno deciso che il destino di Piaggio Areo è segnato ce lo vengano a dire". Domani (martedì 9 aprile ndr) intanto sarà il giorno delle assemblee nei due stabilimenti della Liguria, occasione per studiare le prossime mosse in attesa che il governo batta 'un colpo'. Mercoledì sul tavolo in Regione c'è da calendario l'incontro con il governatore Toti. Ma la 'battaglia' dei sindacati è con Roma.   


- LE COMMESSE PER I DRONI

Tutta la vicenda parte da una vecchia commessa di 766 milioni di euro, sempre annunciata ma poi mai realizzata, per la produzione dei P2HH, speciali droni di uso militare. Ma l'aver messo in archivio quel progetto è stato un brutto colpo per l'azienda che, esperta nel settore, necessitava di commesse.  Una situazione poi ulteriormente aggravata dai pesanti debiti del gruppo che si aggirano in circa 618,8 milioni di euro, quando il fatturato non va oltre un centinaio di milioni. A quel punto la scelta del governo è stata quella di affidare la gestione a un commissario straordinario (scelto a sorteggio il 3 dicembre scorso) chiamato a trovare una soluzione, e degli investitori. Poi nel mezzo della vertenza l'annuncio del governo targato M5s-Lega di destinare parte di quel finanziamento alla produzione dei quattro droni P1HH per una commessa di 250 milioni di euro. Si tratta di fatto di un drone capace di volare per sedici ore consecutive per missioni di sorveglianza, intelligence e ricognizione.

Quella che sembrava una vera e propria boccata d'ossigeno per l'azienda. A seguire la doccia gelata con il capo di Stato maggiore dell'Aeronautica Militare, il generale Alberto Rosso, in audizione alla commissione Difesa alla Camera che ha marzo ha apertamente escluso l'interesse del governo sul P1HH. Nel mezzo le dichiarazioni dei ministro della Difesa Elisabetta Trenta che tranquillizzava Piaggio sull'interesse strategico del governo per l'azienda. Ma non garantische per i P1HH ma per i velivoli P180, altra vecchia storia. Intanto però commesse non ne sono arrivate, investitori neanche, la richiesta della cassa integrazione per mille famiglie invece sì. Da quel momento in poi sono partite, destinazione palazzo Chigi, una serie di richieste d'incontro da parte dei sindacati con il governo, tutte andate a vuoto. Così oggi la decisione dei lavoratori di scendere in piazza e bloccare Genova per dare un segnale forte. ma da Roma anora nulla. Con l'ex ministro della Difesa, la genovese Pinotti, che nel frattempo invece confermava che quei soldi iniziali, addirittura 766 milioni di euro, sarebbero ancora a disposizione dell'attuale governo (LEGGI QUI).
 


- LE REAZIONI DEI SINDACATI


"Da quello che deciderà il governo dipende la possibilità che Piaggio continui a lavorare, deve trovare una soluzione. Oggi ci sono due ministri che litigano rispetto al fatto che l'investimento vada fatto ma non si capisce su cosa. Il governo deve decidere e lo deve fare in fretta"
spiega Federico Vesigna, segretario regionale Cgil che chiede al più presto risposte. "Quando si parla di Piaggio non c'è mai trasparenza. Noi chiediamo un incontro al governo e continueremo a scioperare fino a quando il governo non deciderà di incontrarci" attacca Antonio Caminito, segretario regionale Fiom Cgil.
e attraverso una nota congiunta i rappresentanti della Cgil rimarcano: "E' necessario che le forze di governo trovino una soluzione alla vicenda Piaggio perché i lavoratori, sia quelli diretti sia quelli indiretti, non possono più aspettare i tempi e i teatrini della politica dei proclami" termina la nota.



"Su Piaggio Aero qualcuno non dice il vero oppure non ci racconta che cosa davvero stia accadendo. Ora basta. Va fatta immediata e definitiva chiarezza" spiega Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria che ricorda: "La vicepresidente della commissione bilancio della Camera Buonpane (M5s) dice che i 250 milioni promessi dal governo ci sono mentre la senatrice Roberta Pinotti, ministro della Difesa del precedente Governo afferma che i milioni disponibili per Piaggio sono addirittura 766. L'attuale ministro della Difesa Elisabetta Trenta spiega che la Piaggio è un'azienda strategica per il Paese. Come mai allora il commissario ha attivato la procedura per la cassa integrazione di oltre mille dipendenti? Il Governo faccia chiarezza definitivamente".
Duro verso l'esecutivo anche il commento di Alessandro Vella, segretario regionale Fim Cisl: "E’ incredibile la sequenza di rimpalli di responsabilità, altro che governo del cambiamento in questa vertenza si stanno concentrando le peggiori ipocrisie e irresponsabilità della peggiore politica".



- SOLIDARIETA' AI LAVORATORI LIGURI


Solidarietà ai lavoratori di Piaggio Aero e Lehar h di Albenga arriva dalle istituzioni locali. Mercoledì 10 aprile il governatore della Regione Giovanni Toti ha istituito un tavolo per ascoltare le esigenze dei lavoratori.
Regione Liguria, Provincia di Savona e Comune di Genova spiegano in una nota: "Piaggio Aerospace non è solo una realtà importante del nostro territorio, è anche un'azienda che lavora in un settore strategico per l'Italia. Il presidente della Regione Liguria ha già chiesto al Governo e al Premier Giuseppe Conte di indicare al più presto una data per un incontro tra istituzioni e rappresentanti dei lavoratori a Roma. La convocazione di un tavolo nazionale, chiesto anche dai lavoratori, non può più essere rimandata dopo l’annuncio dell'avvio delle procedure per la cassa integrazione a maggio".



"Giunti a questo punto serve un impegno concreto e immediato del governo sulle prospettive dell’azienda e adeguati stanziamenti per supportare tale percorso - ha spiegato Giovanni Toti -. I lavoratori di Piaggio hanno diritto a conoscere il destino della propria azienda, così come le istituzioni locali debbono essere coinvolte nelle scelte di politica industriale che il governo dovrà sicuramente fare in pochissimo tempo”.