L'ostruzionismo delle opposizioni ha avuto la meglio, ancora una volta. Per approvare la legge di riforma dei parchi e delle aree protette liguri servira' un'altra seduta di consiglio regionale, la quarta, martedi' 9 aprile.
Anche oggi sono scoccate le 18 e l'assemblea legislativa ha dovuto concludere i lavori senza che si riuscisse ad arrivare al voto del disegno di legge, fortemente contestato da Pd, Movimento 5 Stelle, Rete a sinistra e associazioni ambientaliste. Per evitare il nuovo slittamento, la maggioranza aveva proposto di prorogare i lavori di stasera a oltranza ma, durante una conferenza dei capigruppo integrata dai presidenti di commissione, l'orientamento e' mutato.
La nuova normativa prevede la ridefinizione dei confini di quattro parchi, per una complessiva riduzione di poco superiore ai 540 ettari. Il parco dell'Antola perde 436 ettari, quello delle Alpi liguri 59 e quello dell'Aveto 53. Aumenta, invece, di 8 ettari il parco del Beigua, che tuttavia non comprendera' una parte del Comune di Urbe, nonostante la volonta' espressa dal territorio.
Una discussione che, per l'assessore Stefano Mai, non e' conclusa ma necessita ancora di approfondimenti. Novita' anche per le aree protette: la nuova legge prevede il declassamento di 42 aree protette savonesi da regionali a provinciali per mancanza dei requisiti minimi di legge. Nel complesso, si tratta di oltre 22.600 ettari, di cui quasi 17.500 inclusi nei siti di interesse comunitario. Addio anche al parco del Finalese, in discussione dal 1977 ma mai realizzato. "Se il territorio tutto sara' unito nel proporre un nuovo parco- assicura Mai- sono disposto ad aprire un nuovo confronto".
Con questo provvedimento, inoltre, cinque aree protette (Bric Tana, Piana Crixia, Rio Torsero, Isola di Bergeggi e Isola Gallinara) passano dalla gestione provvisoria a quella ordinaria.
Tra le novita', la riforma prevede l'introduzione di un coordinamento regionale delle aree protette e dei parchi e la possibilita' di istituire parchi interregionali. Nuova normativa anche per le priorita' dei finanziamenti ai parchi, con maggior peso per chi si proporra' per restaurare centri storici o edifici di particolare valore, nuclei abitati rurali, per realizzare opere di risanamento di acqua, aria e suolo, per lavori di conservazione e di restauro ambientale del territorio o legati ad agriturismi e ad attivita' sportive. Via libera anche all'introduzione di biglietti di ingresso e altre tariffe legate a servizi erogati dal parco nonche' all'introduzione della vigilanza volontaria.
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Parchi Liguria, vince l'ostruzionismo. Per approvare la riforma servirà un quarto consiglio
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