"Essere pazienti sarà fondamentale, sarà un processo lungo ma servirà per ottenere la giustizia che io, e con me tutti i familiari delle vittime, esigiamo e desideriamo". Lo ha detto Manuel Diaz, fratello di Henry, il 28enne colombiano tra le 43 vittime del crollo di ponte Morandi, a margine di un'iniziativa di solidarietà organizzata da Confedilizia. Diaz, che dal 14 agosto non è più tornato a Medellin, dove stava studiando, e che ha deciso di restare in Italia per seguire il processo, commenta le notizie relative all'inchiesta e non è preoccupato per i tempi, che si profilano lunghi.
"Sono sicuro che la procura abbia in mano le carte vincenti - continua Diaz - magari ci vorrà qualche anno in più di attesa, ma l'importante sarà il risultato finale". Giustizia, per il fratello di Henry Diaz, oltre ai risarcimenti, sarà anche "ottenere le scuse della famiglia Benetton e dello Stato italiano, perché entrambi hanno delle responsabilità enormi". Oggi per Manuel e per sua madre è difficile dimenticare ed elaborare il lutto: "Ogni giorno ci troviamo di fronte a video che ricostruiscono il crollo, alcuni anche complottisti - racconta - e si vede sempre la macchina gialla di mio fratello, come un incubo che si ripete".
Nel frattempo un assegno da 30 mila euro è stato consegnato dai vertici dell'associazione Confedilizia al Comune di Genova il quale si occuperà di distribuire i fondi ai familiari delle vittime di ponte Morandi. I soldi serviranno per finanziare borse di studio per i bambini e ragazzi che nella tragedia del 14 agosto hanno perso il capofamiglia.
"L'idea di una sottoscrizione fra i nostri associati è nata all'indomani del disastro - spiega il presidente nazionale di Confedilizia Giorgio Spaziani - e in tanti hanno contribuito, con piccole o grandi somme. Abbiamo scelto la strada della borsa di studio per lanciare uno sguardo al futuro, attraverso la formazione dei giovani". L'iniziativa Confedilizia per Genova è stata declinata anche attraverso la nascita di una collaborazione con l' associazione Colombia Te quiere Ver, nata dalla volontà dell'ex calciatore e dirigente dell'Inter Ivan Ramiro Cordoba. "Un'altra somma - spiega il presidente di Confedilizia Genova Vincenzo Nasini - è stata versata in ricordo dell'opera di volontariato svolta da uno dei morti del Morandi, il giovane Henry Diaz. I soldi permetteranno a uno dei tanti bambini seguiti in Colombia dall'associazione di proseguire gli studi, d'altronde per Henry quei bambini erano come dei figli".
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Ponte Morandi, il fratello di una vittima: "Serve tempo ma avremo giustizia"
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