cronaca

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"Contro ogni terrorismo, unità fratellanza e accoglienza fra tutti i lavoratori senza distinzione di provenienza, religione e nazionalità".  La frase campeggia sulla targa posta nella fabbrica dove lavorava Guido Rossa a quarant'anni dall'uccisione del sindacalista ad opera delle Br sotto la sua abitazione: era il 24 gennaio 1979. Quarant'anni dopo Genova ha voluto ricordare e commemmorare la figura di Guido Rossa.        


Per l'occasione anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato in città.
Il Capo dello Stato è stato accolto da un applauso, al momento del suo arrivo nel capannone di ArcelorMittal per la cerimonia commemorativaIn precedenza il capo dello Stato aveva deposto una corona di fiori al cippo, nello stabilimento, che ricorda il sindacalista ucciso dalle Br. "Guido Rossa ha pagato con la sua famiglia il prezzo supremo di chi ha voluto tener fede al valore della Repubblica che in Genova e nelle sue fabbriche ha trovato Resistenza" ha detto Mattarella durante il ricordo. 
"La democrazia prevalse senza cedimenti dopo gli assassini del terrorismo, divenne più forte e si impose con il contributo fondamentrale dei lavoratori. La democrazia si difende se resta se stessa e non rinuncia ai propri valori scolpiti nella Costituzione. Guido Rossa fu un simbolo di questa lotta e per questo la Repubblica dice grazie a Guido Rossa".
E ancora ha proseguito Mattarella: "L'impegno delle istituzioni non può dirsi del tutto concluso, non può fermarsi l'azione delle istituzioni finché non sia compiuta giustizia. Coloro che si sono sottratti con la fuga all'esecuzione della pena devono scontare la pena comminata. Perché la democrazia è condizione delicata la cui cura è affidata alle istituzioni ma non in misura minore ai cittadini in tutti i luoghi".



 Al ricordo presente anche la figlia di Guido Rossa, Sabina, i rappresentanti sindacali, il sindaco di Genova Bucci e il presidente della Regione Liguria Toti.  "Genova ha sempre precorso i tempi, qui è nata la prima banca, la prima assicurazione, la prima flotta. Ci siamo liberati dall'occupazione nazista senza alcun aiuto, abbiamo nel 1960 fatto cose importanti dal punto di vista politico. Anche oggi abbiamo la possibilità di far qualcosa per far capire che le cose si possono fare bene, al giusto prezzo e nei tempi giusti. Mi riferisco alla tragedia del Ponte. Lo faremo come città e lo faremo tutti insieme" ha detto il sindaco di Genova Marco Bucci. "Abbiamo delle sfide incredibili non solo del ponte ma anche quella del lavoro, di far tornare Genova a essere una grande città, far tornare le persone a Genova. Uomini come Guido Rossa che sono stati capaci di avere una visione fino ad arrivare al punto di rimetterci la vita, questi sono uomini di cui abbiamo bisogno", ha aggiunto Bucci. "Oggi con questa forza riusciremo a fare di Genova la prima città del Mediterraneo".


Ivano Bosco, Camera del Lavoro di Genova ha ricordato l'operaio morto lunedì mentre si trovava al lavoro: "Eros, è uno dei circa tre lavoratori che ogni giorno escono di casa e non vi fanno ritorno. Con lui oggi vogliamo ricordarli tutti". Poi il ricordo di Rossa: "Fu ucciso soltanto perché aveva fatto il suo dovere - ha detto Bosco - denunciare assassini, terroristi che si nascondevano tra i suoi compagni di lavoro e con il loro agire criminale mettevano in discussione l'assetto democratico del Paese. Guido sapeva a cosa andava incontro". Bosco ha parlato dell'importanza del rispetto delle istituzioni e del ruolo dello Stato, allora come oggi: "Una democrazia ben radicata ha in sé gli anticorpi per difendersi senza ricorrere ad umiliazioni o alla trasmissione di paure. Entrambe alimentano false e pericolose reazioni. Valeva per il terrorismo, vale quando si inculca la paura dello straniero, del diverso. Solidarietà, libertà ed uguaglianza erano valori fondamentali per Guido Rossa che non si può certo dire che oggi siano praticati ad esempio quando a poche miglia dalle nostre coste si lasciano morire centinaia di esseri umani". Bosco poi ha parlato del mondo del lavoro: "Essere lavoratore in quegli anni voleva dire avere senso di appartenenza - ha detto - cercare di migliorare se stessi e il paese. Si scioperava anche contro le Istituzioni, ma nelle Istituzioni ci si riconosceva. Siamo in grado di dire che oggi è ancora così? La storia, e Guido Rossa con il suo sacrificio che è a pieno titolo nella nostra storia, ci insegna che la difesa della democrazia incomincia con la difesa del valore e della dignità del lavoro". Il sindacalista ha chiuso il suo intervento dicendo: "Mi auguro che ArcelorMittal faccia rientrare velocemente in fabbrica tutti gli operai in cassa integrazione".