porti e logistica

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Si è chiuso con un rinvio carico di buone prospettive il vertice convocato a Palazzo San Giorgio per superare lo stato di agitazione dei trasportatori genovesi che protestano contro i lunghi tempi di attesa ai varchi portuali.

All’incontro, presieduto da Paolo Emilio Signorini, presidente dell’Autorità di Sistema del Mar Ligure Occidentale, hanno partecipato tutte le sigle dell’autotrasporto, i sindacati di categoria, le associazioni che rappresentano spedizionieri e agenti marittimi, i terminalisti e Confindustria. Contrariamente alle indiscrezioni circolate alla vigilia non ha preso parte al tavolo il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che però si incontrerà domani in piazza De Ferrari con il presidente Signorini e i vertici della Camera di Commercio per definire i dettagli degli accordi intercorsi oggi.

La strada che è stata tracciata è quella già anticipata durante l’ultima crisi, quella che doveva sfociare in un blocco di cinque giorni a metà dicembre (poi scongiurato): ai trasportatori sarà riconosciuto un indennizzo per gli extra costi (economici e orari) derivanti dai ritardi ai gate.
Secondo l’accordo di programma proposto (ma non siglato da tutte le parti in causa) il 6 dicembre scorso, il traffico dei mezzi pesanti all’interno dei terminal sarà tracciato e agli autisti sarà concessa una franchigia di un’ora e dieci minuti per un’operazione di carico o scarico di un container e di un’ora e quaranta minuti nel caso in cui le operazioni siano due (per esempio lo scarico di un container e il carico di un secondo teu): trascorso questo tempo sarà elargito un indennizzo che, ma nel dettaglio dev’essere ancora definito, dovrebbe ammontare a 40 Euro per ogni ora di attesa.

La prossima settimana il presidente Signorini incontrerà nuovamente le parti e comunicherà loro il testo di un decreto ad hoc: per la sostanziale definizione della questione, però, si dovrà attendere il Decreto Ministeriale sul ripartimento dei fondi per l’autotrasporto, di competenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il denaro comunque è già stanziato dalla manovra finanziaria che, all’art. 1019, colloca 80 milioni di Euro per il porto di Genova proprio per affrontare la questione.

La riunione di oggi è iniziata in salita, con lo strascico per le polemiche sollevate dal Governatore Toti e il Sindaco Bucci, che in una nota congiunta avevano ieri esecrato il comportamento dei sindacati che avevano confermato lo sciopero nonostante il difficile momento della viabilità cittadina e sebbene al porto fossero stati concessi fondi notevoli dal Decreto Genova e dalla manovra finanziaria. Per fortuna le parti hanno mostrato ben presto l’intenzione di raggiungere un accordo che, al di là del rinvio, sembra ormai a portata di mano.

I rappresentanti dei camionisti, però, non ritengono che quanto emerso oggi valga lo stop allo stato di agitazione: Marco Gallo, segretario provinciale Filt Cgil, si dice “soddisfatto per il passo avanti fatto oggi, ma è comunque necessario attendere il testo definitivo che sarà emanato dall’Autorità di Sistema Portuale”. Attendista anche Mirko Filippi, della Fit Cisl Liguria, che ribadisce che “lo stato di agitazione rimane aperto e che quello di oggi è stato un incontro utile ma non ancora risolutivo”. Prudente anche Giovanni Ciaccio, coordinatore regionale della Uiltrasporti: “Restano sul tavolo le nostre battaglie fondamentali – spiega – la manleva del contenitore, la riduzione dei tempi di attesa e la sicurezza all’interno dei varchi portuali e dei terminal”.

Molto soddisfatto è invece Giuseppe Tagnocchetti, coordinatore ligure di Trasportounito: “E’ molto positivo che il presidente Signorini abbia mantenuto la linea che aveva già fissata a dicembre e sono fiducioso che il testo che ci verrà presentato la prossima settimana sarà comprensivo delle esigenze che abbiamo manifestato in questi mesi”.

Tira un sospiro di sollievo anche il direttore generale di Spediporto Giampaolo Botta: “Per fortuna siamo riusciti a ricomporre la situazione, mi sembra che l’autorità portuale abbia fornito elementi rassicuranti per il settore dell’autotrasporto, ora aspettiamo il testo che spero possa essere risolutivo”.

“E’ stata una riunione profittevole – dice Alberto Banchero, presidente di Assagenti – abbiamo rimandato la discussione del documento ma siamo favorevoli a quanto ci è stato prospettato. Ancora una volta, come sempre accade, Genova si trova a essere la capofila nella risoluzione di un problema che riguarda tutta Italia: spero che si possa fissare un modello utile e accettato anche negli altri porti”.

Quest’ultimo è forse il problema più grande che si è presentato alla vigilia: elargire delle concessioni agli autotrasportatori genovesi, ancorché ritenute legittime da buona parte degli interlocutori, si ripercuote direttamente sugli altri scali italiani che soffrono problematiche non troppo diverse da quelle che affliggono Genova e che costituisce un precedente che sarà certamente cavalcato dai sindacati di tutto il Paese.

Ma Genova, che già sta soffrendo pesantemente i disagi di una viabilità stravolta dal crollo del ponte Morandi e che ha procurato gravi danni ai trasportatori, doveva necessariamente trovare una risposta. Pochi giorni ancora e sapremo se davvero l’avrà trovata.