ambiente

I dati forniti in un convegno a Palazzo Ducale
1 minuto e 25 secondi di lettura
 E' stata di 60 microgrammi per metro cubo la media annuale delle emissioni di ossidi di azoto a Genova tra il 2010 e il 2017, sopra al limite di legge di 40 microgrammi, un trend che nasconde l'inquinamento pericoloso per la salute umana causato dai motori diesel. Lo ha detto Paolo Crosignani, già direttore dell'unità epidemiologica ambientale dell'Ist di Milano a Genova a Palazzo Ducale al convegno 'Inquinamento e malattie correlate'.


"Gli ossidi di azoto sono un 'tracciante' della combustione dei motori diesel che celano gli inquinanti pericolosi per la salute umana emessi da questa categoria di veicoli come i nitroareni o gli idrocarburi aromatici - spiega -. Gli ossidi di azoto per conto loro non fanno male, il posto più ricco di ossidi di azoto è la cucina quando si mette a bollire la pasta, ma gli ossidi di azoto misurati in ambiente urbano rappresentano il coacervo delle emissioni dei motori diesel.

I dati dimostrano che Genova ha un parco diesel vecchio, mal gestito e abbondante. - commenta il dottore - La cosa tragica è che negli ultimi anni, dal 2014 al 2017, non si nota nessuna diminuzione, vuol dire che è aumentato il traffico veicolare oppure che il parco veicoli è fermo, non c'è un rinnovamento dei mezzi".

E' di 25-30 microgrammi la media annuale delle emissioni di particolato per mc a Genova dal 2010 al 2017 a fronte del limite di legge in vigore in Italia di 40 microgrammi, ma al di sopra del limite di 20 microgrammi stabilito dall'Oms. "Anche tra 20 e 40 microgrammi i dati scientifici dimostrano che c'è un incremento della mortalità umana - sottolinea Crosignani - i limiti di legge in vigore in Italia non proteggono la salute umana".