
Personalmente mi affascina la leggerezza del ponte di Calatrava, così come mi colpisce la “genovesità sobria” dell’idea di Piano. Difficile scegliere anche perché i due progetti sono supportati da aziende di grande esperienze. Molto bene per noi genovesi! Molto delicata la decisione per il super commissario Bucci e i suoi consulenti.
Francamente l’imput romano di mettere insieme le due cordate mi convince poco: è problematico fondere due scelte così palesemente opposte. Accontentare tutti mi parrebbe una non decisione. Un compromesso che non va giocato sulla testa di chi con il nuovo ponte, dovrà fare i conti tutti i giorni, confortato dalla sicurezza delle aziende costruttrici, Salini-Impregilo-Fincantieri con Piano, Cimolai con Calatrava.
Come si dice in gergo sportivo: vinca il migliore. Senza compromessi.
IL COMMENTO
Che l'inse, perché la ribellione parte sempre da Genova?
Tunnel e sopraelevata: errori di gestione e visioni superate