
Visitavano più volte l'obiettivo, studiando il colpo in ogni dettaglio. Per i carabinieri, che nel corso di alcune perquisizioni hanno sequestrato pistole e munizioni, la banda era pronta anche ad un conflitto a fuoco per fuggire. I cinque investivano i proventi illeciti nell'acquisto di veicoli rubati e in attività commerciali, o intestando beni a terze persone. Un giro di denaro sporco che vede coinvolte, a vario titolo, diverse persone, e che ha portato al sequestro preventivo di una carrozzeria e di un box auto a Torino, una moto, sei auto, cinque conti correnti.
IL COMMENTO
Bravo vescovo Savino! Il referendum come “custode della democrazia”
Nella Genova più "salata" caccia al centro dimagrito