cronaca

1 minuto e 9 secondi di lettura
Le aziende della 'zona rossa' hanno un nemico: il tempo. Giorno dopo giorno sono costrette a sostenere costi e anticipare spese con l'unico obiettivo di tenere aperta la loro impresa.

Una situazione terribile e statica, ferma da quel drammatico 14 agosto, quando il ponte si è abbattuto sui capannoni e sul futuro di centinaia di persone: non è stata un'ecatombe solo perché il dramma si è consumato poco prima del ferragosto ma la vita delle persone, sacra e inestimabile, si alimenta con il lavoro, che rischia di essere perduto per sempre. 

Per questo stamattina hanno chiesto e ottenuto un confronto con il viceministro ai trasporti Rixi e l'assessore allo sviluppo economico della Regione Benveduti: hanno domandato provvedimenti urgenti, a partire dalla cassa integrazione in deroga, strumento indispensabile per garantire ossigeno alle piccole aziende, quelle che la cassa integrazione ordinaria non hanno il diritto di chiederla. 

Rixi ha rassicurato gli imprenditori, la cassa in deroga è contenuta negli emendamenti al Decreto Genova: ciò che resta da capire è il perimetro su cui i provvedimenti avranno effetto. Saranno ovviamente applicati alla 'zona rossa' e anche a quella 'arancione'. Ma non di più. Impossibile, per esempio, che il beneficio possa arrivare a Sestri Ponente che, ha detto Rixi "è il cuore dell'industria genovese, assorbirebbe tutto il contributo e alle piccole aziende sfollate o in vera crisi non resterebbe niente".