cronaca

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 "Ponte Morandi, ma non solo". Una frase ripetuta, in questi mesi, da molti residenti e commercianti di Sestri Ponente che convivono oramai quotidianamente con un traffico da bollino rosso. Già, perché sotto i riflettori della critica c'é oramai da diverso tempo il cosiddetto 'cantiere dello scandalo', quello di via Giotto.

Aperto da oltre un anno e mezzo, ha messo in ginocchio i negozianti già da prima del crollo del ponte Morandi. Ma di chi è la colpa? "Il ritardo è dovuto ai lavori per spostare le sottoutenze, ovvero le linee telefoniche, le fibre ottiche o cavi in rame, da Telecom, Vodafone a Fastweb", aveva spiegato qualche settimana fa l'assessore ai lavori pubblici Paolo Fanghella. "Purtroppo il dialogo non è facile con queste grandi aziende. Per legge avrebbero avuto, inoltre, l'obbligo di dare 40 giorni di preavviso agli utenti prima di iniziare lo spostamento, ma siamo riusciti ad ottenere che vengano annullati".

I lavori dovevano finire entro il 26 ottobre, ma l'intensificarsi delle operazioni ha consentito di accorciare i tempi. "Via Giotto riaprirà temporaneamente su una corsia con una settimana di anticipo rispetto al previsto" ha annunciato lo stesso Fanghella, in occasione della riapertura di ieri di via 30 giugno. Tratto che sarà dunque di nuovo percorribile su una corsia a partire da sabato 20 ottobre, per poi richiudere a gennaio per la la conclusione dei lavori.

Si sblocca almeno parzialmente un'arteria fondamentale per la viabilità del quartiere ponentino.