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“Cinquanta e cinquanta: per noi il problema non è solo ponte Morandi ma giá prima avevamo un altro ponte che ci ha messo in ginocchio, quello di via Giotto, i cui cantieri, ci è stato annunciato in tempi non sospetti, chiuderanno con un ritardo di otto-nove mesi.


E sono aperti da oltre un anno e mezzo. Se ci aggiungiamo il cantiere di viale Canepa, il risultato fa che siamo bloccati, fuori dal resto della città, asfissiati dal traffico.


Chi vive a levante e in centro non capisce la nostra tragedia. É come se ci fossero due Genova, è come se ogni zona fosse un pezzo di un puzzle ma che non combacia con gli altri, in questo momento non porta a nessun disegno”. Voci di commercianti e residenti raccolte s Sestri Ponente Live on the road.


“La maggior parte dei commercianti ha perso il 40 per cento del fatturato - spiega Riccardo Grossi, presidente del fino a ieri fiorente centro integrato di via Sestri - la percentuale di persone che arrivavano a comprare nei nostri negozi da fuori”. “Oggi con le code di auto che ci sono, la gente non viene più, chi lavora in centro decide di andare lì dal dentista, a comprare le cose che prima tornava a comprare qua ecc.” spiegano alcune negozianti. “Io ho un pastificio da un secolo, con sette dipendenti e dovrò licenziare” dice quasi con le lacrime agli occhi una anziana commerciante.

“Bene gli aiuti, gli sgravi, ma saremmo già contento se riaprissero via Giotto e viale Canepa, oltre a ricavare un posteggio dall’area dismessa vicina alla stazione” dicono. I sogni, a volte, costerebbero poco.