
I sindacati sottolineano che "il provvedimento non tiene conto delle tante realtà produttive interessate dal crollo, per le quali non è prevista la cassa integrazione in deroga senza la quale non è possibile garantire il reddito di tante lavoratrici e lavoratori". Per quanto riguarda le risorse stanziate, queste "sono del tutto insufficienti a permettere la sopravvivenza dei settori più colpiti tra cui il Porto, l'autotrasporto e tutte le aziende produttive e di servizi. Senza dimenticare i tantissimi esercizi commerciali danneggiati da una viabilità compromessa che investe l'intera città".
Inoltre, prosegue la nota, "per le reali necessità di Genova, non sono sufficienti le assunzioni del personale previste dal decreto, mentre le procedure per la demolizione e la ricostruzione sono farraginose e non consentono tempi rapidi necessari al ripristino della normalità". Per queste ragioni le organizzazioni sindacali "intendono lanciare un Manifesto della città già nei prossimi giorni. Cgil, Cisl Uil Genova e Liguria ritengono fondamentale il coinvolgimento di tutte le componenti della società a partire dal mondo del lavoro, per ribadire a gran voce che occorre un deciso cambio di passo per rispondere alle reali esigenze della città".
IL COMMENTO
Che difficile guidare a Genova strozzata dalle soste in doppia fila
Che l'inse, perché la ribellione parte sempre da Genova?