cronaca

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Finanziamenti per il trasporto pubblico locale, assunzioni negli enti pubblici, zona franca urbana e poteri del commissario. Sono numerose le misure presenti nella bozza del Decreto Genova in procinto di essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.  


Il Decreto Genova stabilisce che il Commissario straordinario per la ricostruzione si avvarrà di una struttura di supporto posta alle sue dirette dipendenze, costituita con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e composta da un contingente di venti unità, dipendenti di pubbliche amministrazioni centrali e territoriali, "previa intesa con queste ultime, in possesso delle competenze e dei requisiti di professionalità richiesti dal Commissario straordinario per l'espletamento delle proprie funzioni".

Il 'decreto Genova' prevede aiuti per il trasporto pubblico locale. Alla Regione andranno 22 milioni e 500 mila euro per migliorare il servizio regionale e locale per il 2019 e 20 milioni per rinnovare il parco mezzi e 500 mila euro per gli anni 2018-19 per garantire l'integrazione tariffaria tra le diverse modalità di trasporto nella città metropolitana. Per gli autotrasportatori è costituito al ministero un fondo da 5 mln per tre anni ciascuno dal 2018 al 2020


Il Decreto Genova, si legge sempre nella bozza, stabilisce infatti che gli enti locali possono assumere fino a 500 persone in due anni per far fronte all'emergenza ponte Morandi. Regione, Città metropolitana, Comune di Genova, enti del settore allargato e società pubbliche e in controllo pubblico possono assumere complessivamente fino a 250 persone nel 2018 e nel 2019 con contratti a tempo determinato con funzioni di protezione civile, polizia locale e di supporto all'emergenza in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale previsti dalla normativa vigente.


Sempre nella bozza Decreto si legge che "Autostrade dovrà mettere a disposizione le somme per ricostruire il ponte entro 30 giorni dalla richiesta del Commissario. Il concessionario, tenuto a far fronte alle spese di ricostruzione dell'infrastruttura (...), entro 30 giorni dalla richiesta del Commissario straordinario pone a sua disposizione le somme necessarie al predetto ripristino ed alle altre attività connesse, nell'importo provvisoriamente determinato dal Commissario medesimo".

Intanto il governatore della Liguria Giovanni Toti e commissario all'emergenza spiega che per la pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale "dovrebbe essere questione di ore". 



Il Commissario straordinario per Genova opererà inoltre "in deroga ad ogni disposizione di legge, fatto salvo il rispetto dei vincoli non derogabili derivanti dall' appartenenza all'Unione europea". Pieni poteri "per la demolizione, per la rimozione e lo smaltimento delle relative macerie, nonché per la progettazione, l'affidamento e la ricostruzione dell'infrastruttura e il ripristino del connesso sistema viario di collegamento".



La bozza del 'decreto Genova' prevede l'istituzione della zona franca urbana per il sostegno alle imprese danneggiate dal crollo di ponte Morandi, il cui perimetro sarà definito dal commissario, sentiti Regione e Comune. Le imprese inserite in questa area che avranno un calo di fatturato almeno del 25% dal 14 agosto al 30 settembre 2018 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente possono richiedere al Comune esenzioni delle imposte sui redditi, dall'imposta regionale sulle attività dall'imposte municipali per gli immobili.

Ma anche l'esonero dai contributi previdenziali e assistenziali (esclusi i premi per le assicurazioni infortunistiche obbligatorie). Risarcimenti sono previsti alle imprese, ai professionisti agli artigiani e ai commercianti pari al 100% del decremento del fatturato rispetto all'anno precedente nel periodo 14 agosto - 30 settembre 2018 fino a un massimo di 200 mila euro.

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti "sovraintende alla progettazione e alla realizzazione, con carattere di urgenza, di infrastrutture ad alta automazione, di sistemi informatici e delle relative opere accessorie per garantire l'ottimizzazione dei flussi veicolari logistici in ingresso e in uscita dal porto di Genova, ivi compresa la realizzazione del varco di ingresso di Ponente".

Vengono stanziati per questi interventi 8 milioni per il 2018, 15 milioni per il 2019 e 7 milioni per il 2020. Per la realizzazione delle attività in questione il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti esercita i poteri necessari, anche di natura espropriativa per pubblica utilità, per l'immediata realizzazione del sistema informatico e delle relative infrastrutture accessorie. Sono fatte salve le competenze attribuite all'Agenzia delle dogane e dei monopoli.


Per far fronte alle esigenze di carattere operativo e logistico in ambito portuale derivanti dall'evento, alla Direzione marittima - Capitaneria di porto di Genova è assegnata la somma di euro 1.250.000,00 per provvedere, in via d'urgenza, all'impiego del personale proveniente dagli altri comandi periferici del Corpo secondo il principio di prossimità, all'acquisto dei mezzi ritenuti necessari per ottimizzare i flussi di traffico portuale e all'efficientamento delle strutture logistiche presenti in ambito portuale. Per superare l'emergenza viene anche istituita la "Zona Logistica Semplificata - Porto e Retroporto di Genova" comprendente i territori portuali e retroportuali del Comune di Genova, fino a includere i retroporti di Rivalta Scrivia, Novi San Bovo, Alessandria, Piacenza, Castellazzo Bormida, Ovada Belforte, Milano, Padova, Dinazzo, Rubiera e Melzo. Alle imprese che operano nella Zona Logistica Semplificata - Porto e Retroporto di Genova si applicano le procedure semplificate del decreto-legge 2017.