cronaca

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 "Per un paziente che vive all' interno del suo mondo e non ha contatti con la realtà esterna un sorriso sarebbe già un grande risultato". Dato questo obiettivo possiamo dire che la missione è riuscita visto che nella prima giornata della "pet therapy" all'Istituto Doria di Genova di sorrisi ne sono stati strappati molti.

È bastato la comparsa di Jean, incrocio tra un pastore australiano e uno tedesco, dell' associazione Archipet, per portare un momento di gioia tra gli ospiti che si sono prodigati in coccole e 'grattini'. Il progetto è partito dai lavoratori della Rsa. "La sperimentazione durerà tre mesi - spiega Monica Gagliotti, assistente sociale ex Brignole - in due gruppi di pazienti con patologie differenti e ogni gruppo lavorerà in maniera autonoma".

Al termine della sperimentazione i risultati saranno al centro di una giornata di studi per approfondire l'importanza della pet therapy nei pazienti anziani. "I cani danno spunti per potersi muovere - spiega il commissario del Brignole, Marco Sinesi - per uscire e per iniziare a interagire nuovamente con l'ambiente. In questo modo li possiamo stimolare ad avere nuovi interessi".

La sperimentazione potrebbe entrare anche nelle altre strutture ospedaliere grazie a una delibera regionale. "Il mio impegno è di prendere come esempio queste buone pratiche - spiega l' assessore alla Sanità della Regione Liguria, Sonia Viale - e attraverso Alisa faremo un regolamento unitario per dare questa opportunità in tutte le strutture"
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