“Dobbiamo avere pensieri sublimi, dobbiamo pensare all’Europa” è un Walter Sabatini diretto e convinto quello che si presenta alla stampa a Casa Samp nel centro di Bogliasco. Ad accompagnarlo la dirigenza blucerchiata al gran completo. C’è il presidente Massimo Ferrero, c’è il direttore sportivo Carlo Osti e l’avvocato Antonio Romei.
Davanti ai microfoni il nuovo responsabile dell’area tecnica racconta il suo progetto blucerchiato: “La fiducia che ha mi ha dato il presidente Ferrero mi permette di soddisfare due esigenze: la prima è quella di far esprimere nuovamente quella che io definisco la mia utopia calcistica, così come fatto in passato ad esempio a Palermo; la seconda è la possibilità di ripagare un debito contratto sette anni fa con Riccardo Garrone, allora presi un accordo che per una serie di cose non potei rispettare. Ora sono qua”.
Sabatini racconta il suo modo di vedere il calcio e lo fa spiegando l’importanza di poter lavorare in una società come la Sampdoria, con un progetto alle spalle e che punta sui giovani e il loro talento. “La mia utopia è una cosa bella, è la voglia di essere una grande, è la voglia di liberarci delle etichette che ci vengono affibbiate. È la determinazione che ci deve portare a decidere autonomamente chi siamo, senza questa non potrei vivere il mio lavoro”.
Il responsabile dell’area tecnica riserva parole al miele anche al tecnico blucerchiato Marco Giampaolo: “Lo conosco bene, lo considero uno dei migliori allenatori d’Europa. E’ lui che forgerà quello che è il modello di calcio che ho in testa. A mio avviso come allenatore rasenta la perfezione”. È lo stesso Sabatini a raccontare dell’incontro previsto per martedì a Milano proprio col tecnico di Giulianova a il ds Osti per fare quadrato e delineare le future mosse di mercato.
A un certo punto della presentazione Sabatini non ce la fa più ed è costretto a interrompersi, la necessità di una sigaretta è troppo forte. Con calma tira fuori l’accendino, subito arriva il posacenere e, mentre una nuvola di fumo lo circonda, l’ex dirigente di Roma, Palermo e Inter continua a raccontarsi. Anche questo è Walter Sabatini.
“Perché un solo anno di contratto? – prosegue – perchè odio i contratti lunghi, è una mia abitudine lavorativa, non mi piace impegnarmi e impegnare la società per anni. Se ci troveremo bene non sarà certamente un problema prolungare di volta in volta”.
È poi il presidente Ferrero a raccontare la trattativa per portare Sabatini alla Samp: “Da quando sono entrato nel calcio ho capito che Sabatini era ed è una grande figura, un fuoriclasse, uno tra i migliori dirigenti sportivi d’Italia. Oggi ho la fortuna di poterlo regalare alla Sampdoria. Ci ho messo tanto a corteggiarlo, poi finalmente ha accettato dicendo di amare la città, i colori e di voler fare qualcosa di importante per la Sampdoria. Sarà il nostro valore aggiunto. Siamo una grande squadra e stiamo cercando di migliorare sul piano della qualità”.
E proprio sul presidente Ferrero e il suo carattere forte Sabatini interviene e precisa subito: “Ho sempre lavorato con presidenti particolari, vulcanici: Gaucci, Lotito, Zamparini. Ferrero è un po’ come me, è un dirimpettaio della follia. Questo è un qualcosa che aiuta a vivere meglio. Accanto poi abbiamo due guardiani (ndr Carlo Osti e Antonio Romei) che insieme a noi formano un gruppo di lavoro completo e ben assortito”.
Immancabile alla fine una domanda sulle future mosse di mercato. Al centro la recente partenza di Viviano in direzione Portogallo e la casella del numero uno lasciata scoperta: “Sappiamo bene quello che dobbiamo fare e dove dobbiamo intervenire”. Le idee del nuovo direttore dell’area tecnica blucerchiata sembrano ben chiare.
Ora la Sampdoria targata Giampaolo-Sabatini può accendere il motore e iniziare inseguire la sua utopia.
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Sampdoria, Sabatini si presenta: "Ero in debito con questi colori. Obiettivo? Penso all'Europa"
Il neo dirigente: "Giampaolo tra i migliori tecnici d'Europa"
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