cronaca

Il progetto annunciato dalla polizia penitenziaria
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 Uno scudo elettromagnetico per schermare il carcere di Marassi e evitare l'uso dei telefonini all'interno dell'istituto mettendo di fatto fine al traffico clandestino di cellulari. Il progetto è stato annunciato dal comandante della Penitenziaria in forza nel carcere Massimo Di Bisceglie durante la festa per l'anniversario per i 201 anni della costituzione del corpo della polizia penitenziaria che si è svolta oggi a palazzo Ducale alla presenza delle autorità della città.

Di Bisceglie nel sottolineare il grande sforzo degli agenti per contribuire alla "reale rieducazione dei reclusi" ha denunciato alcuni problemi degli agenti: "Tutto parte dalla mancanza di fondi che permettano di lavorare nel migliore dei modi - ha detto -. Ad esempio, non ci sono uniformi di ricambio e ci tocca indossare divise con toppe o logore". Al suo fianco il direttore del carcere Maria Milano che ha ammesso le difficoltà di gestione dell'istituto a causa del cronico sovrannumero di reclusi che invece di essere 550 sono 718: "Ci mancano risorse per rendere più vivibile Marassi per gli agenti e per i detenuti. Non riusciamo ad adeguare i locali cucine, ci servirebbe un portale con metal detector per aumentare e migliorare i controlli di chi entra e di chi esce".

Alla festa della polizia penitenziaria erano presenti anche il vice provveditore per la Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta Romolo Pani e il direttore del carcere genovese di Pontedecimo Maria Isabella De Gennaro. Quest'ultima ha ricordato che all'interno del suo istituto, l'unico della Liguria che ospita donne, che sono 68 su 150 detenuti, sono stati avviati progetti per agevolare la rieducazione dei detenuti accusati di reati legati alla sfera sessuale: "abbiamo avviato laboratori teatrali e di narrazione dedicati. Il fine è tentare con l'aiuto di specialisti di far prendere loro atto dei reati commessi".