cultura

Quattro sale in tutta la città. Toti, "Ora puntiamo in alto"
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Una proposta teatrale a 360 gradi e 4 sale – il Teatro della Corte, il Teatro Duse, il Teatro Gustavo Modena, la Sala Mercato - distribuite in punti nevralgici della città. Così si presenta il nuovo organismo teatrale nato dall'unione tra il Teatro Stabile di Genova e il Teatro dell'Archivolto, forte del riconoscimento di Teatro Nazionale, ricevuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali poche settimane fa.

Il progetto del Teatro Nazionale di Genova parte da lontano e riunisce due storie importanti, che messe insieme sfiorano i 100 anni di teatro (nel 2016 lo Stabile di Genova ha festeggiato 65 anni di attività e l’Archivolto il trentennale). A partire dalla fine del 2015 le direzioni dei due teatri, nelle persone di Angelo Pastore e Marco Sciaccaluga da una parte e Pina Rando e Giorgio Gallione dall’altra, hanno innescato una serie di collaborazioni, che sono culminate nella presentazione di una stagione congiunta lo scorso giugno.

Grazie a un percorso in cui è stato decisivo, sotto diversi aspetti, il ruolo svolto da Regione Liguria, Comune di Genova e Compagnia di San Paolo, dopo due anni di verifiche, studi di fattibilità e dialogo continuo con il MIBACT, dal 1° gennaio 2018 l’obiettivo di dare vita a un unico grande teatro è diventato una realtà concreta. Il processo di accorpamento è stato virtuoso sotto ogni punto di vista: permette da un lato di ridurre i costi fissi e dall’altro di mantenere intatta la forza lavoro di entrambi i teatri, a fronte di un incremento della produttività.

Nel cartellone 2018/19 (che sarà presentato ufficialmente a metà giugno, insieme a un nuovo logo e alla campagna di comunicazione) spiccano 18 produzioni destinate al pubblico serale a cui si aggiungono una quindicina di produzioni di teatro ragazzi, eredità del Teatro dell’Archivolto che ha lavorato da sempre anche su questo fronte.

La stagione congiunta, intitolata INSIEME 17/18, pur essendo ancora in corso fa già registrare numeri record, con una crescita del pubblico del 50% sul biennio, oltre 133.000 presenze agli spettacoli e un incasso che a oggi sfiora 1.500.000 euro.

“Il riconoscimento del Teatro di Genova come “teatro nazionale” da parte del ministero è un grande risultato -  commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti -, frutto del grande impegno profuso dalla Regione Liguria e da tutti gli enti coinvolti nel valorizzare le eccellenze culturali della città. Si tratta del compimento di un percorso iniziato due anni fa che ha portato alla nascita della nuova realtà del Teatro di Genova, unione di Archivolto e Stabile: un ente che ha unificato due specifiche identità in una realtà più ampia, capace di volare in alto e imporsi come eccellenza a livello nazionale. Genova ha adesso un teatro capace di essere trainante per la vita culturale della città”.

“Quello che oggi appare scontato, due anni fa sembrava un'impresa quasi impossibile – spiega l’assessore alla Cultura Ilaria Cavo-. Come Regione abbiamo sostenuto con forza l'operazione delicata di fusione di due realtà diverse, ma complementari, nella convinzione che il risultato non fosse la "somma" dell'attività di due teatri, ma la "moltiplicazione" delle idee, delle energie e delle capacità produttive. La nascita del Teatro di Genova è stata premiata dal Mibact con l'importante riconoscimento di teatro nazionale, ed è stata apprezzata dal pubblico, visti i numeri, ancora parziali, della stagione congiunta 2017/18. Questa nuova realtà che oggi si presenta a livello nazionale può avere l'ambizione di essere un volano per la promozione del nostro territorio e per attrarre spettatori anche fuori dalla regione; e contemporaneamente può porsi l'obiettivo di esportare le proprie produzioni nei teatri italiani. Un punto di forza resta sicuramente la scuola di recitazione, che Regione Liguria ha sostenuto e continuerà a sostenere anche con i fondi della formazione professionale. Perché è soprattutto ai giovani attori, non a caso in questi giorni in scena a Roma ne " La cucina", che affidiamo il futuro di questa nuova realtà.

“Il Teatro Nazionale di Genova vuole essere il teatro di tutti”, afferma Angelo Pastore, già direttore del Teatro Stabile di Genova e oggi alla guida del nuovo organismo teatrale, affiancato dai registi Marco Sciaccaluga e Giorgio Gallione nel ruolo di consulenti artistici. “Abbiamo unito due teatri con pubblici differenti e il nostro obiettivo era non perdere neanche uno spettatore, ma anzi incrementarli. Siamo felici di potere affermare che il pubblico genovese, notoriamente molto esigente, abbia accolto la nostra proposta così calorosamente. I nostri sforzi sono indirizzati adesso ad ampliare ulteriormente questo bacino di pubblico, che geograficamente attinge non solo a Genova ma a tutta la Liguria e al Basso Piemonte”.

Gli strumenti per farlo sono un cartellone che con più di 60 titoli (parlando solo degli spettacoli in serale) si apre alla diversificazione dei generi, dalla danza alla musica al nouveau cirque, pur avendo naturalmente il suo cuore nella prosa. “Nella stagione 2018/19 convivono armoniosamente grandi classici e nuova drammaturgia, teatro civile e comico d’autore, di modo che ogni spettatore possa trovare il suo spettacolo”. Per avvicinare gli spettatori occasionali e incontrare nuove fasce di pubblico sono previste nuove formule di abbonamento, insieme ad altre destinate a premiare e fidelizzare i frequentatori storici.

L’inizio della nuova campagna abbonamenti si intreccerà con l’ultima parte della stagione 2017/18, in cui viene presentata la 23esima Rassegna di Drammaturgia Contemporanea, firmata da Angelo Pastore, Marco Sciaccaluga, Giorgio Gallione e Andrea Porcheddu. Cinque appuntamenti distribuiti tra il 23 maggio e il 30 giugno, che spaziano da Vitaliano Trevisan a Rafael Spregelburd, dal teatro anglosassone a quello rumeno. Il lavoro sulla nuova drammaturgia è seminale per il Teatro di Genova, al punto che tre delle nuove produzioni proposte nella prima parte della nuova stagione provengono dalle mise en espace della precedente edizione della rassegna.

Un altro importante polmone di cui dispone il Teatro Nazionale di Genova è la Scuola di Recitazione. Dall’ultima esercitazione degli allievi è nato uno spettacolo, Eracle, che proprio in questi giorni è stato ospitato a Mosca all’interno del Festival Your Chance, a cui il teatro genovese partecipa per il secondo anno consecutivo. Restando in campo internazionale, prosegue la collaborazione con la Comédie de Caen e sono previste alcune prestigiose ospitalità straniere.

L’offerta al pubblico del Teatro di Genova è completata da un fitto calendario di attività culturali, a cominciare da un nuovo ciclo di Lezioni di Storia in collaborazione con gli Editori Laterza (che nei 6 appuntamenti della passata stagione ha fatto registrare oltre 3000 presenze), incontri attorno agli spettacoli, matinée per le scuole, spettacoli per famiglie, progetti specifici per i giovani (ha preso il via pochi mesi fa il progetto GAIS – Giovani Ambasciatori in Scena, realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell'ambito dell'edizione 2017 di Open - Nuovi pubblici per la cultura) e per i bambini come il Sabato a Teatro.

“In pratica le nostre porte saranno sempre aperte” conclude il Direttore. “Stiamo anche ristrutturando il Foyer della nostra sede al Teatro della Corte per avere di fatto una quinta sala a disposizione. Perché il teatro è un luogo da vivere sempre”.