salute e medicina

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"La politica deve aiutarci, bisogna disintossicarsi dal gioco d'azzardo, ma è un percorso difficile, lungo. Ci vuole tempo". A parlare è Giorgio Schiappacasse, direttore del Sert, il servizio per le dipendenze della Asl 3 di Genova, sede discreta, in salita San Francesco da Paola, 9A, in una zona defilata che poco prima di piazza di Negro si arrampica sulle alture. Poca gente che gira per strada "e tutti i servizi gratuiti" precisa Schiappacasse che aiuta migliaia di persone a uscire dalle dipendenze più disparate: gioco d'azzardo, alcool, shopping compulsivo, Internet, fumo. La Regione, il 26 aprile, ha prorogato non si sa per quanto, l'entrata in vigore di una legge regionale limitativa, del 2012, prevista nel 2017 e già prorogata di un anno. 


"Si stima che all'anno in media in Italia ci sia un volume d'affari legato al gioco d'azzardo di oltre 100 miliardi, una cifra spaventosa. Sono persone per lo più povere, che sperano così di innalzarsi senza fatica, a livello sociale e di reddito. Ma ci sono diverse tipologie, dai ragazzini che ormai giocano sul telefonino, ai pensionati, alla mamma che porta il bimbo a scuola. La politica ci deve aiutare, ogni provvedimento che va nella direzione di disintossicare è ben accetto, anche il più piccolo. I baristi lamentano crisi, e quindi l'importanza delle "macchinette"? Li si aiuti a trovare strade alternative per trovare reddito". 

"Abbiamo cinque centri anonimi di autoaiuto per giocatori patologici, spiega Schiappacasse, e anche alla Fiumara di Genova è stato aperto uno sportello ad hoc. Il primo passo per guarire è capire di essere vittime del gioco".