cronaca

Ecco le controindicazioni secondo i commercianti
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Dopo aver pedonalizzato succedono, o meglio così è successo nelle zone pedonalizzate a Genova finora, due cose:

1) cambia il pubblico che frequenta quella zona che da pubblico che arriva in quelle vie intenzionato a comprare e a fare spese, si passa nel giro di pochi anni a un pubblico più incline al passeggio/passaggio, a bersi un caffè o a prendere l'aperitivo (la fortissima presenza di bar che spuntano come funghi nelle zone senza traffico ne è una prova). Quindi anche a causa di questo oltre alla crisi, ai cambiamenti del mercato ecc, il tessuto commerciale esistente nel giro di 10 anni viene stravolto e in gran parte sostituito non sempre in senso migliorativo.

2) gli affitti dei negozi allo scadere dei contratti di locazione aumentano in maniera esponenziale. La legge infatti permette ai proprietari dei muri volendo anche di triplicare il canone allo scadere dei 12 anni e in una zona riqualificata e pedonalizzata si ritengono giustificati a farlo. Il problema è che l'aumento del flusso di gente che passa/passeggia specialmente oggi non è più sinonimo di maggiori acquisti e mai riuscirà a compensare l'aumento sproporzionato di spese fisse.

Io per esempio ho un negozio di 60mq in Via Colombo bassa che tra tutte le arterie di questa zona è si centralissima ma più defilata. Pago 1600€ al mese...e mi ritengo fortunata. I miei colleghi nel palazzo a fianco pagano per metrature poco più ampie fino a 4 mila+iva e girato l'angolo in Via Galata alta pedonale a meno di 2 mila euro al mese non si trova nulla. Con spese fisse così alte diventa impossibile investire in comunicazione, marketing, formazione ecc. attività indispensabili oggi per sopravvivere in questo mercato.

Questi due effetti vanno ad aggiungersi alle diverse concause che hanno determinato la situazione di fortissima difficoltà in cui versa oggi il commercio di vicinato di qualità a Genova ma in generale dappertutto (crisi, fisco, contrazione dei consumi ecc). Concause che in parte sono anche da imputare ai 'difetti' della categoria stessa di cui dobbiamo prenderci la responsabilità e a cui le associazioni in particolare Ascom stanno cercando di far fronte come la scarsa preparazione nella gestione aziendale, le scarse conoscenze in fatto di marketing e comunicazione, poco utilizzo delle nuove tecnologie ecc.

Quindi dando per scontato (sperando di non sbagliare...) che la città sia per supportare un commercio di vicinato di qualità, fatto di attività che rappresentino un valore aggiunto per il territorio, un tessuto commerciale che presenti un buon mix tra tutte le tipologie e non ci sia una prevalenza di una tipologia sulle altre, allora pensiamo che gli strumenti di supporto debbano essere altri come innanzitutto ascoltare e seguire le indicazioni di interventi migliorativi che i vari CIV segnalano all'amministrazione sulle varie zone (noi sono 2 anni che peregriniamo tra i vari assessorati con un progetto di restyling di Piazza Colombo ma x ora con scarsi risultati), trovare il modo di calmierare gli affitti, incentivare le aziende 'sane' a insediarsi sui territori al posto di quelle che li impoveriscono, incentivare o multare quei proprietari che tengono le saracinesche chiuse per decenni piuttosto che abbassare gli affitti ecc.

A Genova rispetto ad altre città dove le catene e i cinesi in senso lato hanno spersonalizzato i centri urbani, esiste ancora un buon tessuto fatto di aziende storiche molto radicate sul territorio, cognomi di famiglie conosciute a cui i genovesi sono molto affezionati perchè esistono da diverse generazioni (la zona Colombo/Galata guarda caso NON pedonalizzata presenta una concentrazione molto alta di insegne con una lunga storia familiare alle spalle) e questo è un patrimonio che un'amministrazione a mio parere avrebbe il dovere di tutelare e valorizzare.

L'ipotesi infine di ZTL se si chiede ai commercianti è ovvio che non piacerà, si fanno entrare tutti tranne i potenziali clienti...mi sembra quantomeno ingenuo anche solo farsela venire in mente...

* Dirigente Ascom Genova e presidente CIV piazza Colombo