
"È il primo anno che il gruppo sportivo Aragno ha deciso di appoggiare la nostra causa", spiega Luca Biggi, il papà di Ilaria. "Stiamo cercando di far conoscere la sua malattia attraverso tutti i canali possibili: essendo una malattia molto rara e ad oggi priva di una cura, i finanziamenti da parte dello Stato e delle case farmaceutiche sono pressoché nulli per la ricerca"
Un segno bellissimo di come lo sport possa aiutare chi, come Ilaria, potrebbe smettere un giorno di correre e nuotare, a causa di questa rara e poco nota patologia neuro-muscolare degenerativa. Patologia che si manifesta durante l’adolescenza e colpisce una persona ogni cinquantamila. Ma Ilaria non si arrende e continua a combattere, giorno per giorno.
IL COMMENTO
Siri quasi Papa e le “frecce” di Fortebraccio. Il conclave non parla come la politica
Il Vangelo di Matteo 25 e l’eredità di Papa Francesco