cronaca

Pena aumentata in appello al vigile che assistì alla scena
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Pena ridotta, da 20 a 18 anni, per Roberto Bruzzese, l'uomo di 43 anni che il 27 giugno 2016 uccise lo zio Francesco Larosa, 65 anni, al culmine di un litigio per i confini tra i giardini delle loro case a Pontedecimo.



Condannato a due anni (aumentata rispetto agli otto mesi del primo grado) il vigile davanti al quale avvenne la rissa sfociata nell'omicidio. Lo hanno stabilito i giudici della corte d'assise d'appello di Genova al termine del rito abbreviato. Secondo i magistrati l'agente è da accusare per morte e lesioni derivanti da altro delitto doloso, e cioè l'omissione di atti d'ufficio. La lite era stata il culmine di una vicenda che si trascinava da tempo. Quel giorno, Roberto Bruzzese (difeso dagli avvocati Claudio Zadra e Andrea Vernazza) con i suoi parenti aveva affrontato Larosa e i suoi familiari (assistiti dagli avvocati Maurizio e Maro David Mascia). La lite era degenerata in rissa davanti agli occhi dell'agente (difeso dall'avvocato Stefano Sambugaro), rissa poi culminata con l'accoltellamento mortale di Larosa. Tutta la scena era stata ripresa dalle telecamere dell'impianto di videosorveglianza che la vittima aveva fatto installare dopo avere subito minacce dai parenti.