cronaca

Soccorsi in via dei Landi a Sampierdarena
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Ennesimo caso di intossicazione da monossido di carbonio in Liguria nel giro di pochi giorni. Un'intera famiglia di sudamericani a Sampierdarena è finita nel tardo pomeriggio di sabato all'ospedale San Martino, dove è stata sottoposta a terapia in camera iperbarica.

Ad accusare i primi sintomi sono state una bambina con la madre in via dei Landi. Poi i militi del 118 hanno consigliato il ricovero anche al padre e agli altri due figli. A parte lo spavento, stanno tutti bene. In corso le indagini per capire la causa dei malori. I vigili del fuoco hanno sequestrato una calderina

"È un problema troppo sottovalutato - spiega Marco Vassale, ingegnere consulente del sindacato degli inquilini - perché pensare che la caldaia funzioni senza problemi non significa che non c'è rischio. Il monossido di carbonio è un gas del tutto impercettibile e una minima quantità può essere già letale". 

Non solo caldaie ma anche fornelli, stufe, camini: "Ogni volta che c'è una combustione può generarsi monossido. Accade quando nell'aria non c'è abbastanza ossigeno". Una buona norma è areare sempre gli ambienti, in particolare le cucine, ma la prevenzione periodica è fondamentale: "Ogni due o quattro anni bisogna ricordarsi il controllo di efficienza e dei fumi obbligatorio in ogni comune - spiega ancora Vassale - mentre la manutenzione ordinaria è consigliabile farla una volta all'anno, o al massimo ogni due". 

Solo nei primi giorni di gennaio si sono registrati due morti in Liguria: un anziano trovato senza vita in casa sua, stroncato dal guasto di un termoconvertitore a gas, e una donna a Savona gravemente intossicata insieme alla cognata, che però si è salvata.