
Il presupposto è che Grillo, avallando la costituzione della terza associazione M5s a dicembre, concedendogli anche il simbolo, sia in "conflitto di interesse" nel difendere i diritti dei primi associati.
Insomma Beppe Grillo in quanto tale non potrebbe rappresentare gli interessi dei primi associati, quelli che restano e che non intendono trasmigrare nella terza nuova associazione creata lo scorso 20 dicembre. Per questo, sostengono i componenti dell'associazione, serve un curatore che agisca in nome e per conto della prima associazione e che ne tuteli i diritti dei componenti rispetto alla seconda e terza che sono state, a loro giudizio "irregolarmente", costituite.
La richiesta di tutela vale, ovviamente, anche per il nome e il simbolo del Movimento. Non solo. Il conflitto di interesse riguarderebbe anche diversi ruoli di Grillo nelle tre diverse associazioni costituite nel tempo: nel 2009, nel 2012 e nel 2017. Nella prima Grillo figurava come capo politico, nella seconda come presidente del Consiglio Direttivo e nella terza come Garante.
Le intenzioni del Comitato Di.Di.A M5S per la difesa dei diritti dell'Associazione MoVimento 5 Stelle costituita nel 2009 saranno inoltre annunciate sabato in occasione di una conferenza stampa che si terrà a Roma anche con gli avvocati ricorrenti Lorenzo Borrè e Alessandro Gazzolo.
IL COMMENTO
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