La condizione nota come “Piede Diabetico” è una delle più temibili e difficili complicanze della malattia diabetica, legata a disturbi circolatori, neurologici ed infettivi provocati proprio da una cattiva gestione del diabete. L’esito peggiore di tale condizione, che si tenta in ogni modo di scongiurare, è l’amputazione minore o, ancor peggio, maggiore, di un arto inferiore.
L’epidemiologia di questa complicanza ormai è nota e consolidata: circa il 3% della popolazione affetta da diabete mellito ogni anno va incontro ad un problema del piede, il più spesso caratterizzato da un’ulcera superficiale che stenta a guarire e che evolve verso una piaga spesso infetta. Si è stimato che il 15% dei diabetici, nel’intero corso della loro vita, sperimentano questa complicanza.
Secondo le rilevazione dell’ISTAT in Liguria ci sono più di 70.000 diabetici, e la stima sembra imprecisa per difetto, dal momento che la Regione Liguria ne ha censito quasi 90.000. Il valore atteso di complicanze del piede è quindi compreso tra un minimo di 2000 ad un massimo di quasi 3000 persone all’anno.
La cattiva notizia che viene proprio dalle rilevazioni dell’ISTAT è che il tasso di amputazioni degli arti inferiori in Liguria, in controtendenza, sta peggiorando progressivamente: mentre a livello nazionale il dato è abbastanza stabile e compreso, nell’ultimo quinquennio, tra i 13 e i 14 casi ogni 100.000 abitanti, nella nostra Regione siamo passati dai 17 casi del 2011 ai 20 casi per 100.000 abitanti nel 2016, con risultato migliore solo a quello del Molise, fanalino di coda di tutte le Regioni Italiane. Un residente nella città metropolitana di Genova ha, di fatto, un rischio doppio, rispetto alla media nazionale, di subire un’amputazione.
Quali le cause di questa situazione: certamente una carenza di informazione e di educazione, altrettanto certamente un ritardo diagnostico e, forse, una certa dose di inerzia terapeutica da parte dei curanti. La Regione ha messo in atto misure importanti per la soluzione di questo grave difetto: esistono almeno due centri specificatamente dedicati alla diagnosi ed alla cura del piede diabetico, presso il Villa Scassi di Genova e presso ICLAS a Rapallo, ma esistono problemi, peraltro risolvibili, di accessibilità e di informazione sia alla popolazione sia agli operatori del sistema sanitario regionale.
Se vogliamo migliorare progressivamente questi pessimi dati dobbiamo poter garantire a tutti l’informazione necessaria e i migliori percorsi terapeutici multidisciplinari.
*Dott. Marco Comaschi - Specialista Diabetologo Endocrinologo
Responsabile UO Medicina Interna ICLAS Srl – GVM Care & Research - Rapallo
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In aumento in Liguria le amputazioni per piede diabetico
Rischio doppio per un residente nella città metropolitana di Genova
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