cronaca

Apa rimprovera Manganaro: "Imparate la tattica sindacale"
2 minuti e 38 secondi di lettura
"Io difendo l'accordo di programma, le altre organizzazioni lo hanno già tradito e abbandonato. Hanno cambiato idea nel momento peggiore. Che posso farci?". Addio unità sindacale. Dopo la ripresa della trattativa su Ilva la Fiom genovese rompe con tutti e lancia la pesante accusa di tradimento. L'irriducibile segretario Bruno Manganaro si è messo contro i colleghi, pure quelli del direttivo nazionale, che hanno incassato le promesse di Calenda con un "prendiamo atto".

Facciamo un passo indietro: il 31 ottobre il Governo incontra ArcelorMittal e i sindacati. La cordata italo-indiana rilancia: su 14.200 lavoratori in tutta Italia ne riassumiamo almeno 10mila, rispettiamo l'anzianità, i salari e l'articolo 18. Il ministro dello sviluppo economico dice che va bene così, che la cessione per ora è congelata e adesso si può trattare. A Genova c'è un accordo di programma firmato nel 2005 che impedisce di licenziare, ma nessuno tira fuori l'argomento. Cisl e Uil avanti col semaforo verde, la Cgil - segreteria genovese assente a Roma - minaccia di tornare in piazza. 

"Traditori? Che parolone. Io non ho tradito proprio nessuno - risponde Antonio Apa, vertice ligure della Uilm - Bisognerebbe che qualcuno imparasse la tattica sindacale. Al tavolo del 9 novembre si discuterà di piano industriale e quindi anche di Genova per quanto riguarda la partita degli investimenti investimenti. Qualora non dovessi avere garanzie da quel tavolo, cosa che escludo, allora chiederemo a Calenda di aprire un altro confronto". 

Manganaro ribadisce: il 9 ottobre sindacati, Comune, Regione e Prefettura hanno chiesto al Governo una convocazione urgente per togliere i dubbi proprio sull'accordo di programma. Se entro questa settimana non arriva la chiamata con l'indicazione della data, da lunedì in poi si torna a lottare. "È inutile mettersi a far casino lunedì se non arriva la convocazione - è la replica colorita di Apa - anche perché il sindacato tratta con la controparte, non le istituzioni". Il 2 novembre assemblea congiunta Uilm-Fim, ma non si parlerà di scioperi. 

E invece, dal 6 novembre, gli operai dell'Ilva saranno pronti a riprendersi strade e piazze della città. Ma in corteo, stavolta, ci saranno solo le bandiere della Fiom. "Isolati? Non ho paura di rimanere da solo", assicura Manganaro ricordando il passato: "Anche quando abbiamo difeso Fincantieri ci dicevano che eravamo isolati. Oggi quell'azienda è tornata a produrre e dà lavoro a centinaia di persone con beneficio per tutta la città". 

"Chi non partecipa ai tavoli sindacali abbandona i lavoratori - contrattacca Alessandro Vella, segretario genovese della Fim-Cisl - L'accordo di programma esiste e per far sì che possa essere rispettato bisogna partecipare agli incontri, non disertarli adducendo ragioni che ad oggi non portano a nessun risultato per i lavoratori. La Fiom parla di tradimento?". E proprio a proposito di Fincantieri, Vella rinfaccia: "Noi firmiamo anche gli accordi come quello per Fincantieri che ha permesso a oltre 1500 lavoratori di andare in pensione e di mantenere aperti tutti i cantieri nella nostra Regione. Anche allora la Fiom non firmò e oggi ancora rivendica il risultato".