cronaca

Guerra ai 'piloti': in Senato un ddl per derogare alle restrizioni
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 In arrivo tempi duri per chi ama correre al volante sulle strade genovesi. Il Comune vuole installare tutor e autovelox fissi anche dove il codice della strada lo vieta. La rivoluzione potrebbe diventare realtà grazie a un disegno di legge presentato in Senato da Roberto Cassinelli di Forza Italia. L'idea, caldeggiata dal vicesindaco Stefano Balleari, è far sì che la Prefettura possa intervenire in deroga sulle arterie individuate come pericolose.

Nella 'black list' ci sono corso Europa, via Adamoli, via Righetti, ma anche corso Perrone e corso Torino. E cioè le strade che sono state spesso protagoniste di incidenti gravi dovuti all'alta velocità. In pratica il Comune vuole estendere l'esperienza della Sopraelevata dove, ricorda Balleari, "da quando c'è il tutor gli incidenti sono diminuiti del 90%".

Ad oggi i principali nemici del sistema 'tutor' (ossia rilevazione della velocità media in un tratto di strada) sono semafori e intersezioni, perché potrebbero falsare la misura del tempo o dello spazio di percorrenza. Ed è il motivo per cui questa soluzione presenta vari problemi tecnici. In alternativa ci sono sempre gli autovelox fissi, in grado di punire il trasgressore proprio mentre sfreccia, al momento proibiti su strade urbane. Molti conoscono, ad esempio, le 'colonnine' ('Velo Ok') attive su alcuni tratti rivieraschi dell'Aurelia. 

Ma in tutti questi casi serve prima una legge che consenta al Prefetto di emettere un decreto e 'bypassare' così la norma del codice della strada. Le uniche strade dove i tutor sono legali, al momento, sono la Sopraelevata, la Guido Rossa (dove però c'è pochissimo traffico) e, in futuro, Lungomare Canepa quando saranno finiti i lavori. 

Tra l'altro la Prefettura di Genova ha appena avviato una serie di monitoraggi sulle strade a rischio, annunciando la creazione di un tavolo tecnico con polizia stradale, Regione, Aci e Istat. Nei prossimi giorni anche la Municipale e i tecnici comunali parteciperanno alle rilevazioni. Lo stesso ministro Minniti ha incoraggiato di recente la linea dura contro i comportamenti più pericolosi. Ed è quindi probabile che la proposta del ligure Cassinelli sia destinata ad andare in porto.

"Questa proposta sarà di grande aiuto per far fronte alle criticità segnalate da molti cittadini in tema di sicurezza stradale - commenta Balleari - e siamo convinti che Genova diventerà capofila di tanti Comuni italiani che sentono la stessa esigenza. Molti cittadini ci hanno chiesto di muoversi e io ho pensato di contattare un nostro rappresentante in Parlamento".

E per chi vorrebbe che si alzasse qualche limite di velocità ritenuto troppo rigido (come i 50 orari sulla sponda sinistra del Bisagno), Balleari risponde: "Non mi sono arrivate particolari richieste e non credo che toccheremo i limiti. Del resto sono già in vigore, solo che adesso nessuno li rispetta". E con la certezza di essere 'pinzati' dalla telecamera, tutto potrebbe cambiare. 

LA MAPPA DELLE STRADE A RISCHIO - La mappa delle strade più pericolose è stata ufficializzata in prefettura nel corso della riunione dell'Osservatorio dell'Incidentalità svolta in prefettura- In base agli incidenti degli ultimi anni le strade a rischio sono queste.
  • Per il Levante, corso Europa, Gastaldi e via Tolemaide, via Righetti e via Gobetti.
  • In Valbisagno Lungobisagno D'Istria e Dalmazia, corso Sardegna.
  • In centro città, corso Saffi, via Gramsci, viale Brigate Partigiane.
  • Nel medio Ponente e Val Polcevera, via Cantore, via Fillak e lungomare Canepa.
  • Nell'estremo Ponente via Prà e lungomare di Pegli.