A causa della siccità che ha surriscaldato le acque del golfo della Spezia è andato perduto il 50% del prodotto dei mitilicoltori e oltre il 60% del 'seme', ovvero il novellame alla base delle produzioni dei prossimi anni, non è stato raccolto. Una perdita complessiva che, secondo alcune stime, supera abbondantemente il milione di euro. E' un grido di allarme quello lanciato dai mitilicoltori della cooperativa locale, 84 soci e oltre 120 addetti. Il motivo, spiegano in una lettera inviata all'assessore regionale Stefano Mai, è appunto la siccità. Le mancate precipitazioni hanno causato il riscaldamento delle acque del golfo, arrivate sopra i 27°, ma anche carenza di acqua dolce e di ossigeno.
"La cosa che spaventa di più è la carenza di semenza: stimiamo siano morti almeno 6 mila quintali di semi - spiegano i mitilicoltori -. Abbiamo persi inoltre 14 mila quintali di 'muscoli'. E veniamo già da anni difficili a causa dei problemi relativi ai dragaggi". Nel chiedere aiuto i 'muscolai' prospettano anche una soluzione che permetterebbe di ossigenare le acque del golfo. "Si tratta di varchi nella diga foranea, per aumentare lo scambio tra acque interne e esterne. L'autorità portuale - affermano - ha già dato parere positivo".
cronaca
Siccità, alla Spezia persa metà della produzione di mitili
Acque troppo calde e senza ossigeno: morto il 60% del novellame
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