cronaca

In ballo trentuno posti di lavoro
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Si è concluso alle 11.30 il corteo dei lavoratori Gitiesse a Genova. I manifestanti hanno bloccato, per mezz'ora, il ponte di Cornigliano dopo un corteo lungo via Perlasca sulla riva sinistra del Polcevera. La loro protesta è sostenuta dai lavoratori di Ansaldo Energia, Ilva, Ericsson e Riparazioni navali, che hanno scioperato per due ore. I lavoratori di Gitiesse (Gruppo Eaton), che operano nel settore della marina globale e nell'industria della Oil e gas, sono al dodicesimo giorno consecutivo di sciopero per protestare contro la decisione della multinazionale statunitense di licenziare 22 dei 51 addetti. Lo slogan dei lavoratori era rappresentato da uno striscione con su scritto: "Gente come noi non molla mai".

Lo sciopero a oltranza impedisce all'azienda, che lavora anche per Fincantieri, di consegnare gli apparati prodotti. I licenziamenti sono dettati da motivi di riorganizzazione della produzione e non da mancanza di lavoro. "La gente come noi non molla mai": è stato lo slogan della manifestazione. La protesta ha causato disagi al traffico nel ponente cittadino.

"Abbiamo incontrato l'azienda senza successo, ora abbiamo ancora 40 giorni per la procedura di licenziamento aperta in Confindustria poi ci rivolgeremo alla Regione", ha detto Ivano Mortola della Fiom genovese. Il segretario Fiom-Cgil di Genova Bruno Manganaro ha aggiunto che lo "sciopero dei lavoratori è un atto di coraggio. Altre aziende oggi hanno portato solidarietà alla loro lotta. Intanto l'azienda ha un atteggiamento vergognoso e non ha voluto neppure incontrare il sindaco"

Ore 10.50 Il corteo si è mosso dal ponte di Cornigliano verso via Perlasca,  il traffico in quest'ultima risulta ora bloccato.

Ore 10 Il corteo di Gitiesse arrivato sul ponte di Cornigliano, che è stato chiuso al traffico. Al corteo si sono aggiunti a sostegno alcuni  lavoratori di Ansaldo

Ore 9 Il corteo è partito dalla sede Gitiesse, presenti un centinaio di lavoratori.

Ore 11.30  I lavoratori rientrano in azienda dopo lo sciopero