Anche la Liguria flagellata dall'emergenza incendi. Il fuoco ha divorato altri ettari di bosco sui crinali della Val di Lentro, nel comune di Bargagli, non lontano dagli abitati di Cisiano, Terrusso e Sant'Alberto ma non abbastanza vicino da allarmare gli abitanti. Ora sono in atto le bonifiche. "La situazione è sotto controllo, le fiamme sono molto in alto ma il rogo è difficile da spegnere", aveva riferito in mattinata il sindaco Sergio Aveto in costante contatto coi vigili del fuoco. Mentre ancora non può dirsi spento l'incendio sul monte Reixa, nell'entroterra tra Voltri e Arenzano, dove pompieri e volontari lavorano ormai da una settimana.
Ed è proprio qui, nel comprensorio del Beigua, che si contano i danni più ingenti dal punto di vista ambientale. Dai primi sopralluoghi effettuati dai tecnici dell'Ente Parco è emerso uno scenario sconfortante: 200 ettari di vegetazione andati in fumo, pinete cancellate, praterie scomparse e animali selvatici morti. "Uno dei peggiori incendi che abbiano mai colpito il comprensorio", spiegano gli esperti. Le indagini per trovare il responsabile sono ancora in corso. La coincidenza con il rogo di Vesima, non distante da quest'area, faceva pensare a una pista dolosa, ma non si esclude l'ipotesi dell'incidente. L'innesco risulta avvenuto al di fuori del parco, in alta Val Cerusa.
A limitare i danni è stato il sentiero dell'Alta Via dei Monti Liguri. Grazie al costante taglio delle erbacce in sua prossimità, le fiamme non hanno trovato vegetazione adatta per alimentarsi e si sono arrestate. Ancora difficile, comunque, fare stime esatte sui danni ambientali e sui tempi di ripresa.
"La minaccia più grave - spiega l'Ente Parco - è l'invasione di specie ad ampia diffusione, come la Felce Aquilina (pianta tossica per gli animali e per l'uomo), che una volta insediata si propaga molto velocemente a scapito delle specie erbacee che caratterizzano le praterie montane. Quel che è certo è che l'incendio ha avuto un pesante impatto nei confronti dell’elevato grado di biodiversità del comprensorio del Beigua, sia per quanto concerne l’assetto vegetazionale - basti pensare che nell'area colpita erano noti molti siti con presenza di flora endemica - sia per quanto attiene le presenze ornitologiche, in considerazione del fatto che l'area è un sito importantissimo per la nidificazione di uccelli come il calandro, la tottavilla, il codirossone, la pernice rossa e molte altre specie di uccelli che nidificano al suolo".
Nelle prossime settimane i tecnici completeranno le ricognizioni e inizieranno l'opera di riqualificazione. Si ricorda che è in vigore ovunque in Liguria lo stato di grave pericolosità per incendi boschivi ed è quindi assolutamente vietato accendere fuochi.
cronaca
Incendi: ancora fuoco vicino a Bargagli. Parco del Beigua: 200 ettari in fumo
Monte Reixa, i tecnici: "Il rogo più grave di sempre nel comprensorio"
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