politica

Il 25 giugno il secondo turno con tante incognite
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È già iniziata la corsa all’ultimo voto per Marco Bucci e Gianni Crivello, i due candidati che il 25 giugno si giocheranno al ballottaggio la poltrona del sindaco di Genova. A distanziare dal suo sfidante il manager in campo per il centrodestra sono 12.374 voti, di cui 1.571 frutto del ‘disgiunto’. Il secondo round si annuncia difficile anche perché vedrà abbassarsi ulteriormente un’affluenza già ai minimi storici (a Genova 48,39%). L’obiettivo è quindi recuperare qualcosa dal bacino degli astenuti, oltre ovviamente a convincere gli elettori di altre liste, che messi insieme fanno il 27,81% dei voti validi.

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Il primo grande escluso è il Movimento 5 Stelle. Improbabile, se non impossibile, che da Grillo e Salvatore arrivino indicazioni di voto e tantomeno apparentamenti. Dopo il flop elettorale, con Pirondini che fa meglio di Putti nel 2012 ma non va oltre il 18,07%, da queste parti regna il silenzio. In mattinata ci dovrebbe essere una conferenza stampa, già prevista per lunedì e poi rinviata, per fare il punto della situazione e chiarire le idee agli oltre 41mila elettori del Movimento. A parlare è stato solo Beppe Grillo dal blog – ripreso da Alice Salvatore su Facebook – con un post che attacca gli analisti e il Pd: “Tutti gongolano esponendo raffinate analisi sulla morte del M5s, sul ritorno del bipolarismo, sulla fine dei Grillini. L'hanno detto dopo politiche, europee, regionali e referendum. Fate pure anche ora”. In ogni caso i voti grillini rimangono appetibili per entrambi i candidati.

Tra le piccole liste al di sotto del 5% l’unico che può ragionevolmente apparentarsi e piazzare un consigliere è Arcangelo Merella, in corsa con ‘Ge9Si’, per lui solo l’1,86%. L’ex assessore al traffico ha rivelato a Primocanale: “Finora ci sono stati contatti più con Bucci che con Crivello, immagino che poi l’invito arriverà anche dall’altra parte. Ho convocato tutti i candidati e lo staff, non escludo di fare una consultazione online”. Merella pone paletti sui programmi, ma non solo. “Voglio piena condivisione di ciò che serve per lo sviluppo del porto, il tema della pulizia e delle manutenzioni, mettere mano all’organizzazione della macchina comunale e il trasporto pubblico. Qualcuno deve spiegarmi come può ridurre le tasse e aumentare i servizi”. Nessun pregiudizio verso Bucci, ma “vorrei garanzie su alcuni valori di riferimento. La mia esperienza politica nasce nel solco della giustizia sociale, della tolleranza e della non discriminazione. Sono valori di fondo su cui non posso scendere a compromessi”. Insomma, Bucci chiama Merella ma intanto Merella bussa a Crivello.

M5s a parte, il bacino di voti più sostanzioso che potrebbe finire nel serbatoio del centrosinistra è teoricamente quello di Paolo Putti, che con ‘Chiamami Genova’ ha racimolato un buon 4,87%. Le analisi suggeriscono che non si tratta solo di voti ex grillini, ma anche della sinistra. Però l’ex consigliere polceverasco – che nel suo piccolo si rallegra per la vittoria assoluta nella sezione di Murta – si è già chiamato fuori dai giochi: “ll mio indirizzo generale è non dare indicazioni di voto al ballottaggio a Genova perché le persone pensano con la loro testa. Non troverei un motivo per votare Bucci o Crivello, il primo parla alla pancia senza risolvere i problemi, l'altro non li ha risolti portando Genova nelle condizioni di difficoltà in cui si trova”. È pur vero che la lista di Putti annovera diversi membri della coalizione che sosteneva Doria, alla fine non convergenti sulla candidatura dell’assessore uscente, che potrebbero spingere l’elettorato a scegliere Crivello per “non lasciare - come ha detto lui - che la città sia governata dalla Lega”.