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"Renzi non parla di comunali, teme di perderle"
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Il leader della Lega Nord Matteo Salvini ancora a Genova per sostenere la candidatura a sindaco di Marco Bucci insieme a tutto il centrodestra. Tappa a Begato per confrontarsi coi cittadini in tema di sicurezza e degrado, poi l'intervista a Primocanale prima della serata con Rixi, Toti e Bucci al Teatro Verdi di Sestri Ponente. Nell'intervista con Andrea Scuderi accusa Renzi di voler oscurare le comunali e chiude a tutte le alleanze: "Né con Renzi né con Grillo"

Partiamo da Ilva. Si parla di pesanti tagli in una città dove il lavoro è un tema spinoso. Visti anche gli appelli del Papa, si può prendere questa strada?
La Lega non prende neanche lontanamente in considerazione 5-6mila licenziamenti. Lo prendiamo come uno scherzo di cattivo gusto. C'è un piano industriale preparato dalla Regione che aspetta di essere applicato. Ci sono governi che hanno dormito, non possono pagarla gli operai. I nostri stabilimenti sono i più produttivi al mondo, l'acciaio è fondamentale, non si capisce perché si debba tagliare. Facciamo finta di aver capito male. Questo vale per Ilva e per un'altra vertenza che sto seguendo, quella di Wind-Tre. Si parlava di 900 posti a rischio? Non molliamo.

Ma come si fa? Lì ci sono i grandi gruppi dell'acciaio che sono scesi in campo. C'è un'alternativa?
Un governo serio tutela l'eccellenza degli operai italiani. Se vuole lo fa, come ha fatto su altri fronti, convincendo l'imprenditore, che nel caso ci guadagna, a salvare i posti di lavoro.

E la statalizzazione?
No, dove mette le mani lo Stato non fa nulla di positivo. Pensiamo alle banche. Lo Stato meno fa meglio è. Se arriva un imprenditore straniero, però, alcuni paletti vanno posti.

Il destino della Liguria è ancora l'industria o deve puntare sul turismo?
Non si può vivere di solo turismo: è fondamentale difendere l'agricoltura, la pesca, il turismo, il made in Italy, ma senza industria e infrastrutture non si può vivere. E poi serve un governo che sappia anche dire no alle normative europee che ci vincolano ad esempio nel settore della carta e della ceramica. In Ue qualcuno sta pensando di togliere i dazi che ci proteggono dalla concorrenza cinese. Senza industria non c'è Liguria, non c'è Italia che tenga.

Il Papa ha detto che la meritocrazia è un disvalore. Che ne pensa?
Mi permetto di non essere d'accordo. L'imprenditore deve guadagnarci altrimenti non dà lavoro, non stiamo parlando di beneficenza. Mi è spiaciuto anche qualche tono polemico contro i commercianti, quasi svilente. Genova è la patria del commercio. In Italia occorre più merito, semmai. Spesso si va avanti senza meriti, sul lavoro, nei tribunali, sui banchi di scuola.

Preferirebbe un Papa che entrasse meno nelle questioni politiche?
Non do giudizi sul Papa. Quando il Papa dice che l'immigrazione è un diritto di tutti, vallo a dire ai genovesi che ho incontrato a Begato, quando gli immigrati ti sfasciano l'ascensore e i pianerottoli. Ho visto che ne hanno messi otto a Recco, sul lungomare, in un condominio con vista mare, 35 euro al giorno per la cooperativa: non penso sia la soluzione ai problemi del mondo.

Primocanale ha raccontato con una diretta di 13 ore tutti i momenti di quella giornata, mentre dall'altra parte la Rai, che costa 250mila euro all'ora, si è limitata ai tg. Il vero servizio pubblico chi lo fa?
Le tv locali, lo dico sempre, non perché sono a Primocanale. È un discussione ormai da mesi a Roma una legge sul finanziamento delle tv locali, l'ennesima promessa mancata, non so da quanto state aspettando i soldi. Distogliere parte del canone sull'emittenza locale è un nostro vecchio progetto. Il servizio pubblico lo fate voi.

Genova si deve rassegnare a una campagna elettorale continua visto che dopo le comunali potrebbe cominciare già quella per le politiche?
Anzitutto bisognerebbe parlare dell'11 giugno, le tv nazionali ne parlano poco o niente. Zitti, muti. Secondo me è un'indicazione di Renzi: non parlatene perché perdiamo perde dappertutto. Coi genovesi c'è un appuntamento con la storia l'11 giugno. Non dico ai genovesi 'votate Lega' ma 'leggetevi i programmi'. Se siete contenti della città che vi ha lasciato la sinistra in questi decenni scegliete Crivello. Se volete cambiare scegliete Marco Bucci. Poi dal 12 giugno parleremo di legge elettorale tedesca, di Alfano, dell'accordo Renzi-Berlusconi.

Di questo allora mi dia un'anticipazione
Chi vota Lega sa che i suoi voti non andranno mai a sinistra. Mai sosterrò le Paita e i Crivello di turno. Ma spero che anche Berlusconi chiarisca che non collaborerà mai col Pd, anche se ad occhio... un po' di qua un po' di là...

E qualcuno sussurra che, nel caso Berlusconi si muovesse in quella direzione, lei potrebbe allearsi col Movimento 5 stelle. È un'ipotesi surreale?
Sì, siamo lontanissimi. Sull'immigrazione è più a sinistra del Pd. A Bruxelles votano a favore dei rom e delle comunità islamiche. Sulle tasse pensano di regalare redditi di cittadinanza agli stranieri che stanno a casa mentre io vorrei ridurre le tasse a chi lavora. Abbiamo approcci totalmente diversi su lavoro, sicurezza e legittima difesa. Non ho niente a che fare con Renzi e con Grillo. Io ho tanti difetti ma cerco di non cambiare idea ogni quarto d'ora

E se fosse l'unica maggioranza possibile?
Io mi sono impegnato perché la Lega proponga prima il suo progetto economico. Penso che sarà abbastanza concreto per avere il numero di voti che ci permetta di estendere l'esperienza Toti-Rixi a livello nazionale.

Qual è il divetto di Salvini?
A volte mi arrabbio troppo, a volte troppo poco. Mia mamma mi dice di vestirmi elegante più spesso. Magari starò un po' più attento alla forma, ma sono quel che sono.