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Non c'è nulla di scontato, ma la partita non si gioca a Genova
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Premetto che non sono assolutamente in grado di valutare quanto viene contestato all'Iit, ma da genovese lo difendo a prescindere perché so quanto vuol dire per il nostro territorio in termini di prestigio, occupazione, immagine internazionale e principale appiglio per una visione del futuro del nostro territorio.

So invece cosa si dice nei corridoi romani della battaglia in corso che vede come madrina la senatrice a vita Elena Cattaneo che ha convinto molti parlamentari del problema della mancanza di finanziamenti generali sulla ricerca. Non pensiamo che un articolo del Secolo o di Primocanale possano cambiare alcunché, o la presa di posizione delle istituzioni unite in difesa dell'Iit di Morego.

Certamente sino a fine elezioni amministrative, che a Genova sono le più importanti d'Italia insieme a Palermo, nessuno si sentirebbe di esporsi a critiche pesantissime che costerebbero in termini elettorali ma non bisogna fare gli struzzi, andiamo verso una manovra finanziaria entro fine anno di lacrime e sangue che toccherà la ricerca, oltre che le tasche dei cittadini e il mondo scientifico non vedrà certo di buon occhio e lo combatterà in ogni modo il finanziamento all'Istituto genovese cercando di condividere anche i fondi che tiene gelosamente da parte (circa 400 milioni di euro).

Certo che è assurdo pensare che se li metti da parte per investirli bene rischi che te li tolgano, quasi una istigazione a spenderli comunque per non rischiare di perderli. Ma bisogna guardare anche alla situazione generale e cercare di capire bene dove stanno le critiche e come difendersi e convincere tutta la politica e i partiti della necessità dell'Iit e della sua indipendenza.

L'ultima voce che corre è che sarebbe opportuno portare Iit all'interno del Cnr dandogli dei compiti specifici, il che non vorrebbe dire per forza che perderemmo l'Istituto a Genova ma naturalmente sarebbe una visione diversa e una minore indipendenza. Penso anche che molto si giochi su come procederà il progetto dello Human Tecnhopole di Milano, se Iit sarà capace di creare veramente un polo interregionale tra Milano, Torino e Genova sarà più facile difendere una sua indipendenza.

Ed è anche fondamentale capire quali risultati industriali potranno dare le ricerche in Iit che alcuni criticano per la eccessiva varietà: dai tessuti, ai robot alla medicina. Sui robot ad esempio diversi chiedono se diventeranno e entro quando un prodotto vendibile e con quali risultati economici per l'Istituto.

Attenti quindi a non chiuderci nella nostra comunicazione provinciale e condizionata pesantemente dalle elezioni. Le frasi del tipo "Giù le mani dll'Iit" che ci scriviamo e ci leggiamo da soli mi spaventano moltissimo così come questo falso allarme di questa manovrina finanziaria di mezza stagione. Non c'è nulla di scontato e l'Iit è sotto pesante attacco sulla manovrona di fine anno e la partita non si gioca a Genova e neppure si sa con chi si gioca perché non sappiamo quali saranno i pesi politici e dei partiti da qui a dicembre, se si sarà già votato o meno se ci sarà ancora Renzi o sarà travolto dalle inchieste. Se la Lega sarà con Forza Italia o con il Movimento 5 stelle.

Io lancio l'allarme
e l'unico parlamentare in grado di parlarne in modo tecnico e di dibatterne anche con la senatrice Cattaneo è l'onorevole Lorenzo Basso, ingegnere informatico e parlamentare molto preparato. Io desidero solo lanciare un grido di forte allarme e serve che anche Iit inizi a comunicare molto bene con l'opinione pubblica, con l'industria e la politica del Paese.

*Senatore (Gruppo Misto-Liguria Civica)