Oltre 13 mila tonnellate di proteine animali trasformate (Pat) per un valore di 6 mln e 500 mila euro sono state sequestrate dai carabinieri del Nas in collaborazione con il personale dell'ufficio antifrode delle Dogane in 524 container nel porto della Spezia al termine di un' indagine che si è avvalsa anche di analisi del dna della merce. "Le Pat - è stato detto - non possono essere esportate se contengono Dna bovino per il rischio morbo mucca pazza. Per esportare queste proteine le facevano passare come concimi o mangimi per animali da compagnia", ma in realtà erano destinate alla produzione di mangimi per animali da reddito e quindi destinate a finire nella catena alimentare umana.
Le proteine, sotto forma di farine, sono state intercettate tra carichi provenienti dalla Spagna e dovevano giungere nel bolognese dove alcune aziende le avrebbero trattate e spedite in Turchia o nel sud est asiatico. Nove le persone (italiani), indagate per falso indotto, adulterazione di alimenti, frode in commercio. Uno di loro era già stato indagato per adulterazione di sostanze alimentari, avendo esportato 900 tonnellate di Pat risultate poi contaminate da diossina verso il Bangladesh. Alle indagini hanno contribuito i veterinari del punto di ispezione frontaliero della Spezia
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