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Il discusso politico sarzanese in corsa alla Spezia
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E' sempre stata una presenza ingombrante quella di Lorenzo Forcieri, nel Pd spezzino e non solo. Dieci anni fa scombussolò il piano del suo partito annunciando la candidatura per sfidare Massimo Federici nelle primarie per la corsa alla poltrona di sindaco.

Per molti fu un ricatto. Iniziarono le trattative nelle segrete stanze. Alla fine - assicurano i bene informati del partito - il Pd gli garantì un incarico di prestigio, che divenne la Presidenza del Porto. E Forcieri rinunciò alla corsa per il Comune.

Da allora non ha mai smesso di candidarsi e di fare poi un passo indietro:
alle europee, alle comunali, perfino alle regionali. Il suo nome fatto circolare ad arte - racconta oggi una gola profonda del Pd - gli ha sempre consentito di ottenere qualcosa, in cambio di una "generosa" ritirata.

Dopo dieci anni di poste alzate Forcieri ci ha riprovato nonostante l'inchiesta su appalti e favori che lo ha travolto alla fine del mandato in Autorita Portuale, per la quale presto potrebbe toccargli un rinvio a giudizio.

Forcieri è indagato per concorso in corruzione e turbativa d'asta.
Un aspetto, pur nel rispetto della presunzione di innocenza, che non può essere sottovalutato se si pensa a quanto già emerso da quelle indagini: per esempio il rapporto con il revisore dei conti a cui - in base a quanto risulta agli inquirenti - erano stati promessi favori (l'assunzione del figlio) in cambio di un occhio di riguardo nel controllo dei conti del Porto. Oppure - sempre in riferimento a quanto emerso nell'inchiesta - gli appalti "ambientali" che sarebbero stati banditi per favorire una amica imprenditrice, piuttosto che per risolvere i problemi dell'inquinamento.

Ma Forcieri non è tipo da rese scontate:
è così, a campagna elettorale già iniziata, si è ributtato nella mischia, candidandosi a sindaco. Contro il suo partito che lo ha definitivamente escluso. E ora non ha più intenzione di fermarsi.

C'è chi sostiene che non gli siano arrivate le offerte che si aspettava. Lui giura che a spingerlo è l'amore per la città. Qualcuno ironicamente aggiunge "l'amore di un sarzanese per La Spezia". Ma oggi nel partito non gli hanno creduto più, sospettando forse che ambisse ancora una volta ad altro, per esempio ad un posto in Parlamento, con tanto di immunità.

Paolo Manfredini, candidato sindaco del Centrosinistra alla Spezia, ha scritto qualche giorno fa su Facebook: "con impegno e passione....... a testa alta, schiena dritta, contro i ricatti". Il ricatto è proprio l'ombra che inquina questa campagna elettorale.