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“Abbiamo cercato di aprire il nostro lavoro alla città – ha detto Emanuela Bonora, danzatrice -: dunque non solo spettacoli gratuiti al di fuori dal Teatro Carlo felice ma anche attraversi i bambini, con corsi specifici di movimento e musica, grazie all’assegnazione del Bando Valentina Abrami, introducendo così nelle scuole primarie sia aspetti coreografici che musicali che non siano legati solo alla tecnica ma a un modo di sentire l’arte. Quindi è nato questo percorso sulla Cenerentola di Rossini che ha portato a uno spettacolo realizzato per i bambini e a seguire dai bambini, con un intervento anche nostro”. Poi la Danceability, una tecnica che permette a persone abili e disabili di incontrarsi per danzare insieme, attraverso un percorso di ricerca che sfrutta le abilità fisiche e espressive individuali per rendere accessibile il linguaggio della danza a tutte le persone interessate, senza preclusioni di età, di esperienza o di condizione fisica e mentale.
Deos apre le porte della sala prove perché “il teatro è della comunità – ha detto Bonora -. Credo che sia il modo migliore per far conoscere la danza: non come una cosa da vedere astrattamente da ma godere visivamente, per avvicinare le persone. Non c’è più separazione platea-palco ma dialogo. Domande e risposte per raccontarci e comprendere. E scambiarci. Se sei coinvolto la danza diventa parte di te”.
Prove aperte alla città dunque, nella sala del Carlo Felice: “ne facciamo una-due al mese. Questo mese di aprile avremo una giornata intensa con tre prove aperte nella stessa giornata del 21 specifiche per i bambini” per far comprendere loro l’arte di muoversi dentro il tempo e dentro lo spazio.
IL COMMENTO
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