cronaca

Autista arrestato per omicidio stradale: due morti. I sindacati annunciano la protesta
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È tornato tutto tranquillo sulle autostrade liguri dopo lo spaventoso incidente di domenica mattina che ha paralizzato la regione fino a tarda sera. Un tir ha travolto un cantiere con operai al lavoro tra Albisola e Celle Ligure, nello stesso punto in cui sabato un camion si era ribaltato: il bilancio per le persone è di due morti, due feriti gravi e altri sette feriti lievi. Pesante anche quello del traffico: A10 chiusa per quasi 12 ore da Savona a Celle, Aurelia bloccata, fino a 10 chilometri di coda tra Finale e Savona, complice anche un incidente - meno grave - sulla A6 a ridosso del capoluogo. 

In mattinata sempre code sulla A10 tra Savona e Celle Ligure: si circola su una sola carreggiata per consentire i lavori di lavori di ripristino del guard-rail sfondato e per lasciare spazio alle indagini da parte della magistratura. Predisposto anche un eventuale scambio di carreggiata per far fronte al traffico in aumento. 

E sulla A6 un uomo di 59 anni è stato colpito intorno da infarto
mentre era fermo in coda. Per soccorrerlo, vista la difficile situazione del traffico, è stato necessario l'intervento dell'elicottero. Il paziente è stato portato in gravi condizioni all'ospedale San Paolo di Savona. Una serata da incubo per i tanti automobilisti che hanno impiegato ore per percorrere pochi chilometri. La A10 è stata riaperta solo poco prima delle 21, quando il magistrato titolare delle indagini ha dato l'ok per l'utilizzo di una sola corsia. 

VIDEO | Il disastro dopo l'incidente

FOTO | La scena dall'alto | I mezzi accartocciati

È stato arrestato per omicidio stradale il camionista che era alla guida del tir. All'inizio era solo indagato, un atto dovuto. Il conducente, un romeno di 44 anni, è risultato negativo ai test a cui è stato sottoposto per verificare se avesse bevuto o fatto uso di sostanze non compatibili con la guida. Sul punto dell'incidente si è recato il magistrato della procura di Savona, Giovanni Battista Ferro, titolare delle indagini svolte dalla polizia stradale della sottosezione di Genova Sampierdarena. Sono stati sequestrati, per le verifiche tecniche, cinque veicoli: il tir, l'auto in transito al momento dell'incidente e tre furgoni della ditta di manutenzione stradale parcheggiati all'interno del cantiere.

Ma il dito è puntato anche su quel tratto di autostrada:
pericolosa, dicono tanti utenti che la percorrono abitualmente. Curve fuori raggio, corsie strette e manca quella di emergenza. "Quell'autostrada non rispetta le norme di sicurezza dell'Unione Europea, sono anni che lo dico ma nessuno si occupa mai della Liguria", tuona il senatore Rossi al termine di una giornata di passione. L'incidente è avvenuto intorno alle 9.15 all'incirca nello stesso punto dove, un giorno prima, un camion si era ribaltato e aveva preso fuoco. Segno che anche le caratteristiche della strada potrebbero aver giocato un ruolo chiave. 

L'INTERVENTO | Rossi: "Quell'autostrada non è a norma di sicurezza"

Le due vittime sono Antonio Gigliotti, 44 anni, di Rocchetta Tanaro (Asti) e Giovanni Casaburi, 53 anni, originario del Salernitano e residente a Ovada (Alessandria). Sono stati gli agenti della polizia stradale ad avvertire del decesso le famiglie dei due operai. L'intera squadra proveniva dal Basso Piemonte e aveva appena dato il cambio ai colleghi. Risultano poi altri quattro feriti più lievi, portati al San Paolo di Savona. Quasi illesi gli occupanti dei mezzi coinvolti: i due romeni a bordo del camion, che porta targa spagnola, se la sono cavata con poche ferite. A bordo dell'auto c'era una coppia di Borghetto Santo Spirito, Osvaldo Entradi e Orietta Noli: l'uomo è stato portato in ospedale per un problema al cuore. 

 Sul posto, oltre a tre squadre dei pompieri del comando di Savona, sono intervenute ambulanze del 118 (Croce Rossa di Savona, Croce Oro e Croce Verde di Albisola), Polizia stradale e l'elicottero dei vigili del fuoco per il trasporto urgente in ospedale. Una persona è stata portata in codice rosso all'ospedale San Paolo di Savona, altre due in codice giallo nello stesso pronto soccorso.

LIGURIA SPACCATA IN DUE


La dinamica è la fotocopia dell'incidente di sabato: l'autista ha preso male la curva, il mezzo è andato a sbattere contro il muro a bordo strada, quindi si è coricato sul fianco falciando gli operai al lavoro. Autostrade ha fatto sapere che "il cantiere era regolarmente segnalato" e che nel tratto vigeva il limite di 60 km/h con divieto di sorpasso per i mezzi pesanti. 

Ancora una volta, comunque, un incidente spacca in due la Liguria. Ieri come oggi nello stesso punto e viene da riflettere seriamente su quel tratto di autostrada. Ma ancora una volta riemerge il tema di una regione in carenza di infrastrutture. Un treno che deraglia, come nel caso di tre anni fa ad Andora, una frana sull'Aurelia, come nel caso di un anno fa ad Arenzano sono eventi diversi tra loro che in assenza di vere alternative rendono la regione fragile e difficile da raggiungere.

Subito dopo l'incidente anche su facebook chi commenta la notizia mette in evidenza la vetustità dell'autostrada A10 teatro dell'incidente. "Non facciamo polemiche inutili - scrive Cristina - La A10 è pericolosa,stretta,con brutte curve e senza quasi mai corsia di emergenza.Occorre assolutamente il tutor. Tutti possono essere colpevoli,auto che sfrecciano a velocità folli e tir che sorpassano".

C'è chi mette in evidenza come l'autostrada in alcuni tratti sia addirittura a tre corsie e quindi non così stretta, ma Adriano si affretta a precisare che sono tre corsie meno larghe del consenito. Sempre Adriano ricorda poi che "Quella carreggiata è stata fino agli anni 70 a doppio senso di marcia, prima che venisse completato il raddoppio Pegli-Albisola, ma all'epoca c'era traffico inesistente se paragonato ad oggi e sicuramente più educazione stradale da parte di tutti". 

Gian Franco Barabino interviene da persona del mestiere: "Ho 60 anni e faccio l'autista da 40. Sulla tratta ligure di tutte le autostrade limite a 50 orari per mezzi pesanti... Solo così puoi fare fronte con 44 tonnellate di mezzo ad un eventuale imprevisto".

"Vicino alle famiglie delle vittime dello spaventoso incidente sull'A10. Bisogna lavorare insieme per dare alla Liguria autostrade più sicure". Lo scrive su Twitter Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria. Sono in molti, anche sui social, a denunciare la mancanza di sicurezza su quel tratto di autostrada, tra curve pericolose, sorpassi azzardati e la mancanza di un tutor che faccia da deterrente. 

LA TESTIMONIANZA DEL COLLEGA: "NOI, SEMPRE A RISCHIO" (Ascolta la telefonata)

“Nessuno guarda i cartelli, nessuno guarda i portali. Ogni giorno, ogni notte, ogni minuto noi operai rischiamo la vita. Ci mandano a quel paese come se chiudessimo noi le autostrade. Ci chiedono cosa ci facciamo in mezzo alla strada, alcuni ci vogliono mettere le mani addosso. Nessuno ci considera, la polizia dovrebbe tutelarci in qualche modo”. È una testimonianza raccolta in diretta al telefono da Primocanale nelle ore dopo l’incidente.

A parlare è un operaio che vuole rimanere anonimo. “Credetemi: conoscevo bene queste due persone che sono morte – racconta in lacrime – ci ho lavorato insieme per quasi un anno. Uno aveva una bimba di cinque mesi. Ho il cuore spezzato perché sono padri di famiglia, persone per bene che fanno il loro lavoro per pochi soldi”.

La sua è la drammatica denuncia di chi si sente insicuro al lavoro: “Noi rispettiamo tutte le regole, segnaliamo 300 metri prima il cantiere, abbiamo tre sbandieratori. Ci sono pannelli luminosi e limiti di velocità. Nonostante tutto questo non c’è educazione. Vanno a cannone, sono incoscienti, a 150 all’ora su corsie ristrette. Inutile fare lezione di guida in autostrada se non si insegnano queste cose. Non siamo protetti da niente, vorremmo più polizia a controllare quando ci sono lavori in corso”.


CGIL: RISPETTARE LE NORME DI SICUREZZA

La Cgil in una nota "esprime il proprio cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria solidarietà ai feriti. In attesa di conoscere la dinamica dell'incidente, la Fillea Cgil ricorda come nell'ambito autostradale vi sia la necessità di contrastare l'ulteriore liberalizzazione prevista nel Nuovo Codice degli appalti, nonché il ricorso al dumping mediante applicazione di contratti non regolari sia tra il personale viaggiante che tra i lavoratori addetti alle manutenzioni autostradali. Al di là delle polemiche è innegabile che solo con il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro si possono limitare i rischi connessi a lavorazioni che ad oggi sono ancora tra le più pericolose. Per questo motivi la Fillea Cgil rilancia con forza la necessità di un impegno concreto di tutti i soggetti interessati a partire da Società Autostrade e nei prossimi giorni saranno intraprese iniziative di protesta". 


FURLAN: INTOLLERABILE

"La sicurezza sul lavoro deve diventare la priorità per il nostro paese. Non è più tollerabile che persone perdano la vita in maniera orribile come è accaduto oggi ai due operai che stavano provvedendo alla messa in sicurezza di un tratto autostradale della A10, per riparare i danni arrecati alla carreggiata da un altro tir nella giornata di sabato". Lo dichiara la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, sottolineando che "è l'ennesima tragedia che forse si poteva evitare. Ogni morte sul lavoro costituisce una ferita per l'Italia ed una perdita irreparabile per l'intera società".

"Esprimiamo come sindacato il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alle famiglie di questi lavoratori che hanno perso la vita ed ai feriti. Per la Cisl - prosegue - il tema della sicurezza deve coinvolgere in maniera concreta e propositiva le istituzioni, ma anche i cittadini e l'opinione pubblica per cercare di prevenire gli incidenti sul lavoro ed evitare di commentare ogni giorno simili eventi così drammatici che rappresentano una sconfitta per tutti".