cronaca

Il sindaco Aveto: "Nei nuovi locali un istituto tecnico o un liceo"
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 Nuova vita per la vecchia scuola di Bargagli, succursale dell’istituto comprensivo Valtrebbia, appena rimessa a nuovo coi fondi recuperati dal decreto mutui. Un servizio importante per i ragazzi dell’alta Valbisagno e le zone circostanti, ma adesso il piccolo comune alle spalle di Genova sogna grandi cose. L’idea, sponsorizzata in primis dal sindaco Sergio Aveto, è quella di portarci una scuola superiore. Una novità che cambierebbe volto a questa porzione dell’entroterra ligure.

“Pensiamo a un liceo scientifico, o un istituto tecnico. Una succursale qui sarebbe l’ideale per il futuro dei nostri giovani, che ogni giorno devono sobbarcarsi ore e ore di pullman per raggiungere Genova”, dice il sindaco. La posizione geografica di Bargagli coincide con un baricentro strategico. Con la galleria delle Ferriere si arriva in Val Fontanabuona, mentre la Scoffera conduce in Valle Scrivia e in Val Trebbia. Il bacino potenziale è di tutto rispetto. E si potrebbe addirittura far concorrenza a Genova: “Siamo a 10 minuti da Prato, nell’immediata periferia della città”, ricorda Aveto.

L’intervento complessivo sulla scuola ammonta a 450 mila euro
, di cui 60 mila integrati direttamente dal Comune. Anzitutto è stato completato il rinforzo strutturale con pali e tiranti. “Siamo su una paleofrana”, ricorda Aveto. Poi l’efficienza energetica, con un ‘cappotto’ esterno e i nuovi infissi. Dentro, tanti servizi che ne fanno un polo all’avanguardia: nuova palestra, sala convegni, aule multimediali, laboratori musicali. “In pratica una scuola nuova, possiamo pensare in grande - spiega il sindaco - per adesso ne abbiamo parlato solo tra noi, ma siamo pronti a proporlo agli enti superiori". 

Nel resto della Liguria le scuole superiori in entroterra sono poche e concentrate nelle vallate più grandi: Carcare, Cairo Montenotte, Ronco Scrivia. Nelle vicinanze c’è solo una succursale del ‘Marsano’, l’istituto agrario con sede a Sant’Ilario, a San Colombano Certenoli. Bargagli si candida a fare da apripista. Anche per ritrovare l’ottimismo nel solito pantano di difficoltà economiche. “I danni per la tromba d’aria di ottobre ci sono costati 80 mila euro – sospira Aveto – Nessun contributo, tutto sulle nostre spalle. Aspettiamo ancora una mano dalle istituzioni”.