Reti di protezione metalliche ed elettriche nei punti di passaggio degli animali selvatici, monitoraggio dei rifiuti, un numero verde regionale per segnalare la presenza di cinghiali in città e sanzioni a chi darà da mangiare agli ungulati. È questa la ricetta che Regione e Comune adotteranno per fronteggiare l'emergenza cinghiali grazie ad un protocollo d'intesa che verrà firmato da Comune di Genova e Regione Liguria contro i cinghiali in zone ad alta intensità abitativa. L'ha deciso la giunta comunale di Genova approvando lo schema del documento d'intesa su proposta dell'assessore all'Ambiente Italo Porcile, di concerto con l'assessora alla Legalità e Diritti Elena Fiorini e dell'assessore ai Lavori pubblici e Manutenzioni Giovanni Crivello.
"Avere ratificato e chiarito le competenze non significa che adesso si può sparare ai cinghiali. Le regole rimangono quelle di prima: si potranno uccidere gli ungulati solo quando è necessario per motivi di sicurezza pubblica e d'intesa con gli agenti competente", chiarisce Fiorini. "La linea d'intervento sarà sempre garantire tutte le parti in causa, anche la vita dei cinghiali e gli abitanti che chiedono di non abbatterli. Detto questo: se rischiano di creare problemi alla viabilità o alla sicurezza dei cittadini potranno essere abbattuti come già accaduto in passato. Ma questa non può essere la regola in una città", dice Fiorini.
Il documento impegna la Regione, a cui compete la gestione della fauna selvatica, a programmare, coordinare e curare l'organizzazione degli interventi di contenimento e rimozione. Compito della Regione è anche assicurare consulenza e assistenza tecnica al Comune per l'impiego degli strumenti di prevenzione, come recinzioni, gabbie e dissuasori. Tra gli impegni del Comune la realizzazione delle misure di prevenzione, d'intesa con gli agenti incaricati dalla Regione, nei punti critici dove più frequentemente passano i cinghiali.
Palazzo Tursi assicurerà, attraverso Amiu, la rimozione dei rifiuti che richiamano i cinghiali e sanzionerà chi darà da mangiare agli animali. "Il fenomeno della presenza di cinghiali in aree urbane ha assunto dimensioni preoccupanti e quella che doveva essere una normale attività di contenimento ha assunto veri e propri caratteri d'urgenza. La Regione si è sottratta negli ultimi mesi a compiti e attività che le competono. Con questo protocollo si chiariscono finalmente i rispettivi ruoli", afferma Porcile.
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