
"Ad oggi l'amministrazione si vanta della riduzione dei centri spesa e della modifica del ruolo giuridico - si legge in una nota - la quale ha determinato un piano di 'esodo' e un conseguente 'sovraccarico di lavoro' che ha reso la categoria di fatto 'pendolare del soccorso'".
"Pendolari perché emergenze come incendi e alluvioni sono ingestibili per noi e richiamano colleghi da altre regioni che devono lasciare le loro famiglie per aiutare - spiega Stefano Giordano di Usb Vigili del fuoco Genova - È impensabile avere in Liguria un pompiere ogni 14 mila abitanti quando la media europea è di uno ogni mille". E la soppressione del corpo forestale "è stato un omicidio politico".
Rapporti tesi col Governo poiché "il tavolo nazionale ha avuto una risposta che richiama tempi bui: il nostro stato di agitazione è stato rifiutato perché dicono che sono temi politici", attacca ancora Giordano.
Sotto accusa anche il cambio del regime pensionistico "che va dagli attuali 57 anni ai 66 anni prospettati dall'attuale impianto", mentre "palese è l'attacco all'orario di lavoro generalizzato attraverso l'uso distorto dello strumento disciplinare".
Altre criticità evidenziate "la vetustà del parco automezzi e il pietoso stato in cui versano molte sedi di servizio". Prosegue la nota: "La politica interna sulla sicurezza sui luoghi di lavoro non esiste, malgrado le continue promesse, l’ufficio centrale del DL 81 è ancora un miraggio. Manchiamo di un Osservatorio Medico sulla salute dei lavoratori. Ancor oggi la nostra amministrazione brancola nel buio nel settore vinto alla lotteria dei poveririguardante gli incendi boschivi, tanti proclami, tanto populismo niente fatti concreti su risorse e assunzioni".
IL COMMENTO
Ora aspettiamo la squadra a cui il nuovo sindaco si affiderà
Aspettando una Genova reale dopo una campagna affumicata